Campania: elevata incidenza di tumori nelle zone dei rifiuti pericolosi

Il Direttivo Medici per Ambiente della Regione Campania ritiene proprio dovere, nell’apprezzare i numerosi articoli apparsi sulla pubblicazione AIE (Epidemiologia e Prevenzione) in cui si attesta che aumentano i morti e i tumori nelle zone dei rifiuti pericolosi, trasmettere, a commento, alcune conseguenti considerazioni di interesse per l’opinione pubblica: a) Gli estensori del lavoro scientifico sono gli stessi Autori che, circa un anno fa, avevano preso parte anche allo STUDIO SEBIOREC, mai pubblicato giacche’ MAI pubblicabile per gravissimi errori di metodo di studio (agli Autori ben noti), con il quale invece si cercava di tranquillizzare la popolazione delle stesse zone e sminuire il lavoro e il sacrificio di colleghi, come i Medici per l’Ambiente, che, pagando di persona anche sul piano della carriera, testimoniano da anni la gravità del danno ambientale: li ringraziamo quanto meno per la, sia pur tardiva, correttezza professionale ; b) La interpretazione del dato, per mancanza di conoscenza dei territori, risulta non completamente condivisibile dal momento che, come noto a tutti grazie alle indagini della Magistratura, ad Acerra, ad esempio, vi sono precise documentazioni sull’interramento (località Calabricito) di enormi quantità di materiale diossino simile e pcb da parte della camorra che ha portato alla declarazione di territorio disastrato da diossina sotto il governo Prodi, mai bonificato ne’ in alcun modo bloccato alla coltivazione di alimenti per uso umano, ma solo al libero pascolo delle pecore degli (ex) pastori acerrani; c) Non compare una sia pur minima valutazione del costo sanitario conseguente, eccezionalmente grave e valutato nello studio del Prof Giordano dello scorso giugno non inferiore ai DODICI MILIARDI DI EURO, che da decenni grava sul Sistema Sanitario Nazionale della Campania per il perdurare di una totalmente assente corretta gestione e controllo (SISTRI ADDIRITTURA ABOLITO!) dei rifiuti innanzitutto INDUSTRIALI, non solo dei rifiuti solidi urbani, che vede la Campania del tutto priva di discariche per rifiuti industriali specie nelle zone interne (pur sedi di attivita’ industriali). E’ la ormai ben nota e totale assenza di impianti a norma per i rifiuti industriali ed il loro controllato smaltimento a determinare la conseguente ed obbligata contaminazione di tutte le discariche (ed anche inceneritori!) per rifiuti urbani con grave danno della salute pubblica per le popolazioni residenti (da Terzigno a Pianura a Chiaiano!), azione criminale che tuttora continua, anzi appare in via di peggioramento! Che la Verità si faccia strada e indichi serie azioni gestionali conseguenti, e non certo solo per giustificare scelte sbagliate di nuove discariche e maxiinceneritori in zone densamente popolate e in corso di massacro sanitario come a Napoli est! Il danno economico conseguente toglie, già da anni, risorse economiche a tutti, anche alle zone interne, per curare tutte le gravissime patologie cronico degenerative, cancro incluso, di fatto inevitabili!

di Gennaro Esposito

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