Camposano, il presidente dell’assise convoca il consiglio per la surroga di 6 consiglieri dimissionari: una “farsa” che allunga l’agonia politica

Camposano – Caos a Camposano: sei consiglieri comunali si dimettono, ma il presidente del consiglio, Aniello Petillo, convoca un Consiglio comunale per domani, 25 febbraio alle ore 14, in prima convocazione. In seconda convocazione, venerdì 26 febbraio alle ore 15.

Una situazione a dir poco paradossale, visto che con le dimissioni in massa di questa mattina di fatto non vi è più la possibilità di avere nemmeno il numero legale. Al momento i consiglieri rimasti sono cinque su dodici. In questi ultimi mesi il sindaco Barbato ha tentato di approvare il bilancio senza riuscirci proprio a causa dell’ insufficienza dei numeri della sua maggioranza, tanto da non avere nemmeno più persone per surrogare i dimissionari o i decaduti della lista. Una circostanza che aveva già ridotto ad undici i consiglieri in carica. A tal proposito va ricordato come l’articolo 141 al punto b/4 recita – a proposito delle cause di scioglimento del Consiglio – il caso della“riduzione dell’organo assembleare per impossibilità di surroga alla metà dei componenti del consiglio”

L’ultimo surreale colpo di scena, la convocazione di un paradossale consiglio per procedere alle surroghe dei dimissionari Carmela Rescigno, Giuseppe Barbati, Antonio Giuliano, Onofrio Miele, Angelo Trinchese, Alessandra Venezia, rappresenta solo l’ultima puntata di un’ impasse politica che resta senza soluzione da mesi.

Poco prima delle dimissioni dei sei consiglieri, la prefettura si era già espressa con un parere affermando che nell’ipotesi di dimissioni di sei consiglieri su undici, l’ente viene sciolto

Nello specifico si sottolinea che “L’articolo 64 del regolamento comunale sul funzionamento del Consiglio comunale stabilisca al comma 1, che per la validità delle sedute in prima convocazione è necessaria la presenza della metà dei consiglieri assegnanti al comune…. Al riguardo il Ministero ha rappresentato che, nel caso specifico, il Consiglio comunale non può deliberare, in prima convocazione, se non intervengono almeno 6 consiglieri. Pertanto nell’ipotesi delle dimissioni di 6 consiglieri, attualmente in carica, la riduzione del numero dei consiglieri comunali ai soli 5 membri determinerebbe l’impossibilità per l’organo consiliare di riunirsi in prima convocazione ed esercitare le proprie funzioni, tra cui la surroga dei consiglieri dimessi”. Stante così le cose la prima convocazione del Consiglio, prevista per domani (25 febbraio), non avrebbe i consiglieri necessari per lo svolgimento stesso della seduta.

Alla luce di ciò che senso ha questa “convocazione – farsa” se non di allungare l’agonia  dell’ente? Se non c’è più  maggioranza ( e questa manca da tempo) la parola deve passare necessariamente ai cittadini: è così che funzionano le democrazie. Ogni accanimento terapeutico, anche nelle istituzioni, finisce per essere estremamente dannoso per tutti.

Antonio Giuliano

La scelta di rassegnare le dimissioni dalla carica di consigliere comunale- afferma il dimissionario Antonio Giuliano – è stata una scelta di responsabilità. Camposano merita un nuovo corso governativo ed un futuro di produttività e impegno da parte di chi andrà a proporsi alle urne per il bene comune. È impensabile credere che il nostro paese possa andare avanti con una fase di ‘limbo’, senza riferimenti certi e con un’Amministrazione che non può più essere considerata tale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *