Covid, un anno nero per il turismo: chi sono i più colpiti e come rimediare per il futuro

Il 2020 sarà ricordato come l’anno nero dell’economia e più in particolare della branca turistica: la costante crescita degli arrivi e delle presenze degli ultimi anni, nel mondo, si è bruscamente interrotta a partire da marzo dell’anno passato, ma la cosa che più scoraggia è che non si vede la cosiddetta luce in fondo al tunnel.

La speranza a cui si affidano tutti gli operatori di filiera è la distribuzione, in sempre più paesi,  di vaccini efficaci, così da poter fare in modo che gradualmente si possa ritornare alla normalità.

In Italia il comparto turismo vale intorno ai 146 miliardi di euro: una cifra pari a circa il 13% del Pilcifre crollate a seguito dell’impatto della pandemia.

Nel 2020 l’industria, ha perso, dati alla mano, all’incirca 53 miliardi di ricavi e si presume nel primo trimestre dell’anno corrente una perdita pari a 7,9 miliardi.

A poco basteranno i 3 miliardi di Recovery Found stanzianti per il settore. Gli esperti del settore hanno inquadrato come manovra per limitare i danni, ad un ripensamento del piano organizzativo per sviluppare forme di turismo orientate alla produzione di valore, migliorando la qualità dell’offerta e aumentando i servizi forniti dai singoli operatori e dai territori.

CHI SONO I PIÙ COLPITI DALLA PANDEMIA

Tra le varie tipologie di turismo, il più colpito è stato senza dubbio quello invernale/montuoso, a causa della chiusura della maggior parte degli impianti sciistici e degli arrivi esteri praticamente pari a zero, gli imprenditori che incentrano i loro guadagni sul periodo invernale sono stati costretti a far affidamento ai pochi arrivi derivanti dalle zone limitrofe. Meno peggio (per modo di dire) è andata agli imprenditori estivi/marittimi  che hanno goduto di un lieve affievolimento delle norme restrittive nel periodo clou dell’estate scorsa, basti pensare alla parziale riapertura dei grandi club o discoteche in quel periodo appunto, che ha permesso loro di restare a galla.

VERSO COSA È ORIENTATO IL NUOVO MODO DI FARE TURISMO

Per la prossima estate stando alla situazione attuale si dovrebbe andare, qualora fosse possibile, verso un idea di vacanza lontano dalle grandi città alla ricerca della minore affluenza, cosa impensabile solo 12 mesi fa

di Tommaso Nocerino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *