Gigli 2016: troppe soste per problemi tecnici. Obelischi eccessivamente “sottili”

 

 

 

Nola – Quanto accaduto nel corso dell’ edizione appena conclusa della Festa dei Gigli sarà oggetto di discussione per l’intero anno per analizzare soprattutto gli elementi di criticità che si sono palesati. Tra questi, l’eccessivo prolungarsi della processione pomeridiana dei Gigli e della Barca che è andata ben aldilà del termine fissato per la conclusione e cioè entro le sei del mattino del lunedì. Come è noto l’ultimo Giglio, il Sarto, ha fatto ritorno in piazza alle 11.15. Un orario a dir poco assurdo se si vuole che la kermesse continui ad essere proiettata su di una dimensione nazione ed internazione, capace di attrarre flussi sempre più consistenti di turisti. Molti visitatori, infatti, non sono riusciti ad ammirare alcun Giglio uscire dal famoso vico Piciocchi prima significa in dell’una di notte. Per lunghe ore, la processione ha visto il perdurare di una lunga fase di stallo e di blocco da parte delle macchine. Fare turismo, significa in primo luogo rendere l’evento perfettamente fruibile da parte di tutti. Tuttavia va evidenziato che diversi problemi tecnici hanno coinvolto buona parte delle macchine durante l’intero percorso. Questo ha comportato numerose soste e la conseguente perdita di minuti che sommati si sono tramutati in diverse ore che hanno pesato sulla conclusione ragionevole della kermesse. Una circostanza che ripropone e mette al centro del dibattito la questione della costruzione stessa dei Gigli. Gli obelischi, come è noto, nel corso degli anni hanno subito un progressivo processo di “dimagrimento” con l’assottigliamento delle dimensioni dei vari pezzi. Tutto questo per consentire alle paranze un trasporto più agevole posto che l’elemento spettacolare ha preso il sopravvento. Oggi più che mai i Gigli vengono letteralmente “ballati” al ritmo di musica e per fare ciò è stato necessario anno per anno “rubare centimetri”. Sin dalla loro costruzione, quest’anno, si è subito avuta la sensazione che le strutture fossero state realizzate con tagli ancor più drastici che nel passato. Una scelta che pare essere andata aldilà del tecnicamente consentito e a cui è necessario mettere riparo prima che ad essere messa in discussione sia la stessa staticità e sicurezza dei Gigli. Un primo effetto negativo dell’eccessiva “leggerezza” delle macchine si è già fatta sentire con i numerosi problemi tecnici che hanno caratterizzato quasi tutte le macchine, costringendo i comitati e le paranze interessate a numerose soste. Da più parti ora si invoca un ritorno alle canoniche misure tradizionali e questo non solo per un fatto nostalgico. Il rispetto delle stesse garantirà, dicono gli esperti, maggiore sicurezza e l’assenza di quelle criticità che in particolare quest’anni si sono avute. Tutto questo, forse a discapito di qualche girata in più a cui si potrà sicuramente rinunciare per evitare sforamenti di orario così abnormi che non fanno bene a nessuno. 

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