Gigli, Biancardi “I barresi sono sempre i benvenuti a Nola”

Nola – Ora che la Festa dei Gigli di Nola sempre di più sta consolidando un percorso di tutela della propria identità, quale sarà d’ora in avanti il rapporto con le altre feste dei gigli che via via sono nate? La risposta non può che essere che duplice. Per quanto riguarda quelle di recente costituzione, l’obiettivo è che i comuni viciniori maturino la consapevolezza che si tratta di una tradizione tipicamente nolana che va tutelata, soprattutto in vista del prossimo riconoscimento Unesco. A tal proposito, infatti, l’amministrazione guidata dal sindaco Geremia Biancardi da tempo sta promuovendo un protocollo d’intesa con i comuni vicini, al fine di evitare che sui propri territori si celebrino feste dei Gigli.

 

Un accordo che pare trovare l’intesa di quasi tutte le fasce tricolori e che attualmente è alla firma dei sindaci. Diverso il discorso con le Feste dei Gigli ormai centenarie, in particolare quelle di Barra e di Brusciano. Da sempre queste due feste hanno vissuto in maniera osmotica con quella “Madre” di Nola. Tanti gli scambi avvenuti negli anni, con la presenza di barresi o bruscianesi ( sia come paranze che come musicisti e cantanti) a Nola e viceversa.

Una comunanza di passione che è destinata a continuare, tenendo conto però della necessità di fare un salto di qualità al fine di lanciare la tradizione dei Gigli su piani nazionali e internazionali. Un obiettivo che impone inevitabilmente nuove regole, più chiare, puntuali, e stringenti.  “Un atto dovuto alla città- dichiara il sindaco Geremia Biancardi -. Una decisione maturata all’indomani dello spiacevole episodio dello scorso 24 giugno quando la festa terminò in modo increscioso. Quell’episodio probabilmente ha accelerato i tempi decretando la necessità di ulteriori modifiche al regolamento. A tal proposito un ringraziamento particolare va, oltre alla maggioranza, anche ad una parte dell’opposizione, in primis a Franco Ambrosio per il modo proficuo e costruttivo con cui si è sempre confrontato con noi per l’interesse della città e della stessa festa”.  E l’esigenza di una maggiore tutela della Festa deriva anche dalla necessità di difenderla dagli attacchi mediatici come quelli registrati lo scorso anno. “Una festa “violentata”, maltrattata, preda di attacchi violenti e gratuiti anche da parte di un esponente della chiesa come don Aniello Manganiello – continua Biancardi –  Puntuale la difesa del nostro vescovo Depalma che, senza alcun indugio o un minimo ripensamento, è sceso in prima linea a difenderla. Lo stesso discorso vale per il procuratore Mancuso; a loro il nostro grazie. Oggi è un momento importante, la costituzione di un ente svincolato da ogni meccanismo della politica che dà una nuova luce anche alla città. La fondazione ha scritto le nuove regole. Adesso tocca a tutti noi, ai giovani, alle associazioni, alle paranze, alla città intera difendere e valorizzare la festa dei Gigli che è patrimonio di Nola e, tra pochi mesi, dell’umanità. Ben vengano tutti”.

Ed a proposito delle”paranze forestiere”, Biancardi precisa. “Voglio precisare che non ho nulla contro i barresi, anzi. Le paranze di Barra sono le benvenute, Nola ha bisogno anche di loro. Abbracciamoci, gioiamo insieme ma è necessario che anche i barresi inizino un percorso virtuoso per il bene della festa sempre più proiettata verso salotti internazionali”.

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