“I Gigli di Pietra”: ecco come è nato il modello attuale delle macchine in onore di San Paolino. Presentazione del libro a cura dell’associazione Contea Nolana

Nola – Al tempo della Festa sospesa, si riflette sul senso della tradizione e sulla evoluzione del rituale dei Gigli e della Barca in onore di San Paolino. Il distacco forzato dall’organizzazione attiva dell’evento lascia più spazio all’ approfondimento, alla ricerca, e alla divulgazione di questo straordinario patrimonio che dal 2013 gode del sigillo Unesco.

Un’ ulteriore occasione di conoscenza, anche di nuove prospettive e aspetti storici della millenaria Festa dei Gigli, è data dall’associazione Contea nolana, presieduta da Antonio Napolitano che ha promosso una due giorni di confronto su un nuovo libro, edito dalla stessa associazione che da anni promuove anche il Centro di documentazione visiva.

Il titolo del lavoro è emblematico: “I Gigli di Pietra”. L’iniziativa si svolge in partenariato con l’università degli Studi della Campania, Luigi Vanvitelli nell’ambito delle Giornate europee del Patrimonio e del progetto SAVAGE (Salvaguardia e valorizzazione dell’autenticità nella gestione dei Gigli di Nola).

Tra fine 1600 e l’intero 1700 i semi dell’attuale macchina da festa

Il testo rappresenta in maniera plastica e ricca di riferimenti documentali l’importante transizione dei Gigli, il passaggio dal cero/torcia alla poderosa struttura che oggi conosciamo. Un’ evoluzione che risente dell’influenza determinate dell’esperienza barocca nella sua ricerca dell’effimero. Alcuni particolari monumenti che sorgono a Napoli e l’esperienza di artisti come Ferdinando San Felice, siamo tra la fine del seicento e per tutto il settecento, rappresentano gli elementi determinanti per l’ultimo stadio per giungere alla forma definitiva del modello attuale.

Un percorso evolutivo partito da un fiore e giunto ad una macchina così affascinante che ha assorbito in sé gli stili, le esperienze, e il sentimento che hanno attraversato i secoli. Un patrimonio di saperi stratificati che oggi la comunità ha il dovere di conoscere, custodire, e promuovere. E sarà proprio questo il cuore del dibattito che animerà una due giorni estremamente ricchi di interesse che si svolgeranno all’interno del Museo archeologico di Nola.

Una due giorni di approfondimenti sulle origini e i documenti della Festa

L’appuntamento è per venerdì 25 settembre e sabato 26 (scelti due giorni per evitare assembramenti), alle ore 18.00. Nella prima giornata de “I Gigli di Pietra” – tra storia e realtà – interverranno, Gaetano Minieri, sindaco di Nola, Giacomo Franzese, direttore del Museo archeologico di Nola, Patrizia Nardi, ideatrice e coordinatrice della Rete Grandi Macchine a spalla e responsabile tecnico scientifico dei progetti Unesco, Nicola Pisacane, coordinatore scientifico del progetto SAVAGE, Katia Ballachino, docente Università Stidi di Salerno, Maurizio Di Stefano, presidente di Icomos, Luca De Risi, rappresentante della comunità nolana, Antonio Napolitano, presidente associazione Contea nolana, e Beniamino Depalma, Vescovo emerito della Diocesi di Nola.

Nella seconda giornata, i saluti dell’amministrazione saranno portati da Nando Giampietro, assessore Beni Culturali. Ad intervenire inoltre saranno Raffaele Soprano, presidente dell’associazione Musa, Antonio Solpietro direttrice del Museo e archivio diocesano, Guido Grosso, della Fondazione ITS Bact,  Saverio Carillo, professore dell’università degli studi della Campania, e Nicola Argenziano, presidente della Fondazione Festa dei Gigli, e Francesco Marino, Vescovo di Nola. L’evento vedrà la partecipazione narrante di Gennaro Caliendo. All’interno del museo sarà possibile visitare anche la mostra itinerante sulle origini e documenti relativi alla Festa dei Gigli

Coordinerà i lavori della due giorni Antonio D’Ascoli, direttore di nonsolonola.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *