La camera penale di Nola si attiva per la raccolta firme per la separazione delle carriere dei magistrati

Nola – Oggi 4 maggio parte l’iniziativa dell’Unione delle Camere Penali che mira a portare in Parlamento il progetto di revisione costituzionale per ottenere la separazione delle carriere dei magistrati. Da oggi sarà possibile firmare la proposta al banchetto che sarà allestito dalla Camera Penale di Nola nello spiazzo antistante il Tribunale di Piazza Giordano Bruno e nel corso di tutte le manifestazioni esterne cui parteciperà la Camera Penale di Nola. Giovedì 20 aprile il Comitato promotore per la separazione delle carriere, e altri avvocati penalisti, tra cui l’avv. Giuseppe Guida, componente della Giunta delle Unione delle Camere Penali, hanno depositato in Corte di Cassazione la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare. “L’Unione Camere Penali,si legge in una nota, attraverso un proprio comitato scientifico composto da illustri giuristi, ha elaborato una proposta di legge costituzionale al fine di consentire al dibattito – ormai risalente all’entrata in vigore del vigente codice di procedura penale – sulla separazione delle carriere inquirenti e giudicanti della magistratura italiana, di lasciare le aule dei tribunali, l’Accademia ed i dibattiti e convegni tra addetti ai lavori, per approdare al Parlamento Italiano, con l’ambizione di trasformare in legge costituzionale le più nobili e sentite ragioni di quel dibattito” Infatti, Giudici e Pubblici Ministeri sono operatori del diritto che, pur giocando ruoli assai diversi in seno al processo, appartengono oggigiorno allo stesso ordine, partecipano delle stesse prerogative, possono trasmigrare da una funzione all’altra, siedono negli stessi consigli di disciplina ed autogoverno – valutandosi e giudicandosi reciprocamente – e, non ultimo, si aggregano nelle medesime in associazioni di categoria (Associazione nazionale Magistrati, Magistratura Democratica, Autonomia ed Indipendenza, Unicost). Questa situazione rende assai sbilanciato il sistema del giudizio penale: da una parte un giudice ed un pubblico ministero accomunati da esperienze, concorsi e carriere professionali intrecciate, dall’altra un difensore isolato dal contesto e posto in una situazione di obbiettiva difficoltà nel far valere i diritti del suo assistito. Il traguardo che ci poniamo è quello di riequilibrare il sistema, concedendo a tutte e due le parti del processo penale (l’accusa e la difesa) le stesse opportunità di partenza nel dimostrare le proprie tesi”. Dichiara l’avv. Vittorio Corcione, Presidente della Camera Penale di Nola, ” la separazione delle carriere rappresenta l’unica soluzione per garantire la parità delle parti della difesa e dell’accusa davanti al giudice e l’estraneità di questi rispetto alle due parti. Il fatto che giudice e accusatore siano colleghi comporta che accusa e difesa non siano davvero sullo stesso piano. Bisogna dare finalmente applicazione all’art. 111 della Costituzione che regola il giusto processo. Nel sistema accusatorio il giudice è puro e la sua neutralità assoluta”. La separazione totale delle due funzioni giudiziarie prevede anche due percorsi di carriera separati sin dall’origine tra giudici e pubblici ministeri e quindi l’esistenza di due organi di autogoverno distinti: nascerebbe in pratica anche un Csm dei pm.

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