Nassiriya 10 anni dopo: l’Italia si è fermata per ricordare

 

Dodici carabinieri, cinque soldati, due civili. Sono in tutto diciannove gli italiani morti nell’attentato di Nassiriya, in Iraq, il 12 novembre 2013. Dieci anni dopo, l’Italia si ferma per ricordare le vittime della peggiore strage di militari italiani dal dopoguerra . Uomini che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha voluto definire, in una nota, vittime di una “inaccettabile e vile barbarie” e il simbolo di un paese che “crede nella necessità di uno sforzo comune per la sicurezza e la stabilità”. Per il capo dello Stato: “Sono il simbolo di un impegno forte a tutela dei diritti fondamentali dell’uomo e per la cooperazione pacifica tra i popoli”. 

Il ministero della Difesa celebra la “Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace”. Per l’occasione sono state organizzate una serie di iniziative commemorative alle quali prenderanno parte, oltre al ministro della Difesa Mario Mauro,  alte cariche istituzionali, il Sindaco di Roma e i Vertici militari. La Giornata si apre con la deposizione di una corona di alloro all’Altare della Patria da parte del ministro della Difesa. 

Le celebrazioni proseguiranno con la Messa in suffragio di tutti i Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, celebrata nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli al Campidoglio. A seguire, la deposizione di una corona di alloro alla Stele commemorativa al Belvedere Caffarelli in Campidoglio. Nell’ambito delle commemorazioni, alle 15.30 a Palazzo Barberini (Sala del Trono), sarà consegnata ai familiari delle vittime della strage la ‘Medaglia della Riconoscenza’.

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