Nola, crisi politica: accordo chiuso, ma i Democrat chiedono azzeramento della giunta. Un nuovo “intoppo”?

Nola –All’improvviso la “fumata” è diventata “grigia. Quando sembrava tutto pronto per la formalizzazione del nuovo patto per il rilancio della maggioranza, ecco sopraggiungere il classico “granellino” di sabbia che inceppa gli ingranaggi.

Le “voci di dentro” ostentano sempre sicurezza che l’accordo è ormai fatto, anche se fino ad oggi, le deleghe agli assessori di Nola Democratica, in particolare Pizzella e Muto, non sono state ancora riaffidate.

Cosa manca allora per sancire la pace all’interno della coalizione guidata dal sindaco Gaetano Minieri che è stata ad un passo dal punto di non ritorno?

A quanto pare sarebbe in elaborazione un documento che dovrebbe sottoscrivere l’intera coalizione. Secondo indiscrezioni, nelle premesse si evidenzierebbero le criticità incontrate in questi primi due anni. In pratica; una sorta di sovrapposizione al famoso documento con il quale Nola Democratica- di oltre un mese fa – ha dato l’incipit alla crisi. Una posizione messa nero su bianco che rende più difficile una vera ricomposizione se di fatto non si determinano condizioni nuove.

Inoltre, i Democrat chiederebbero un azzeramento della giunta per segnare plasticamente uno spartiacque ed il solenne impegno al tanto invocato “cambio di passo”. Ed in questa “liturgia” di rinnovamento si inserirebbe anche il rientro degli ex assessori Pizzella e Muto.

Insomma, per ripristinare l’agibilità politica si chiede un atto di “purificazione” politica, anche se la “nuova” giunta – anche in questo nuovo scenario – sarebbe più o meno la medesima, al netto di qualche casella ancora vuota per un assessore in quota rosa, dopo le dimissioni di Francesca Giglio, e di un’altra messa a disposizione per favorire un eventuale ritorno dei componenti del Gruppo Misto (Barone, Notaro, Verani). Con quest’ ultimo si continua a dialogare, anche se l’intesa sembra essere molto difficile. La quota di sopravvivenza resterebbe fissata sempre in 13 (dodici consiglieri più il sindaco)

Rispetto ai desiderata dei Democrat, le altre anime della maggioranza non sembrano essere sintonizzate sulla stessa lunghezza d’onda. Non per tutti questi anni sono da considerarsi così nefasti e meno che meno sottoscriverebbero un azzeramento dell’esecutivo. Inoltre, il trasferimento di Gennaro Isernia, dal settore Ambiente alla Polizia Municipale, è risultato “indigesto” a qualcuno -che nonostante tutto ha ingoiato il rospo – solo per la “ragion di Stato”. Resta il fatto che al momento il trasferimento in questione appare l’unico “cambio di passo” registrato.

Intanto la sabbia nella clessidra continua a scorrere inesorabilmente. Il 30 aprile, salvo proroghe, è fissato il termine per l’ approvazione, almeno in giunta, del bilancio di previsione 2021 – 23. Si sta arrivando all’appuntamento quasi per inerzia e con scarsissimo confronto all’interno della maggioranza. Alla fine si giungerà in aula, nuovamente sotto diffida del Prefetto, con il solito documento stilato dagli uffici e senza alcuna elaborazione politica. Per allora ci sarà l’accordo? La sensazione è che il fatidico sì ci sarà: il vero problema è capire quanto durerà. 

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