Nola, femminicidio: tavola rotonda promossa dal Leo Club

Nola – Il femminicidio resta un triste fenomeno in crescita, soprattutto tra le mura domestiche. L’importante tema è stato analizzato di recente in un  convegno organizzato dal Lions e Leo Clubs Nola Giordano  Bruno con i rispettivi presidenti ing. Salvatore Napolitano e la professoressa Maria Grazia Pierno. La tavola rotonda, svoltasi presso l’aula Magna del tribunale di Nola, è stata patrocinata  dall’Ordine degli Avvocati del Tribunale di Nola.

Nel corso del convegno è stato evidenziato come la violenza contro le donne rappresenti qualcosa di atavico. Risalgono, infatti,  al Deuteronomio i primi versi dove si racconta di un episodio di stupro. La donna veniva punita insieme al suo stupratore nel caso non avesse richiesto aiuto, in caso contrario l’uomo veniva punito con il pagamento di 10 cicli che poteva evitare solo sposando la donna eliminando lo scandalo. Ma storia è ricca di pregiudizi nei confronti del così detto  sesso debole. Per secoli è prevalso stereotipo del delitto d’onore, ed in tal senso  le storie greche di Eratostene e Lisia, per non parlare del ratto delle Sabine, sono emblematiche.

Poi qualche passo in avanti almeno piano formale è stato fatto, ad esempio quando solo nel 1981 venne abolito il delitto d’onore. Da lì in poi lentissime vicende burocratiche e processuali si sono susseguite sino ad arrivare al 21esimo secolo.  Finalmente con la legge 66/1996 si passerà dalla violenza come reato contro la morale ed il buon costume a reato contro la persona, ma ancora non si tratta di reato pubblico. Nel 1998 l’Onu definirà vietato lo stupro della donna in guerra “L’uomo è un essere anomalo, in apparenza tranquillo – afferma Elena Coccia, vice presidente del consiglio comunale di Napoli – ma in realtà assassino. “Bisognerebbe capire – aggiunge il professore Aldo Masullo – i suoi bisogni sin da quando è bambino, dal momento della nascita durante il quale si crea il primo amore di ogni bambino, un legame indissolubile, quello con la propria madre”. “La donna si è sempre detto che non si tocca nemmeno con un fiore. Ma è vero che più grande è l’amore più aumenta la violenza? la svalorizzazione della donna è anche quella una violenza psicologica che la donna vive quotidianamente e lo vediamo anche nella vergogna che esiste nelle donne nel riuscire a denunciare tali eventi. Purtroppo oggi i bambini, adulti del domani, sono circondati da troppi esempi negativi, non solo gli uomini del presente che sono per loro un esempio negativo, ma alla cornice si aggiungono anche elementi quali i videogiochi che in gran parte avendo come oggetto battaglie e guerriglie istigano alla violenza nei confronti del prossimo. “ Ha concluso Governatore del distretto Distretto 108 YA Luigi Buffardi.

di Rossella Avella

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *