Nola, il dirigente ai lavori pubblici si dimette: è di nuovo caos in amministrazione

Nola – La serenità in maggioranza è durata davvero poco. Nemmeno il tempo di godere della “ritrovata” quota di sopravvivenza di 13 (12+1) con il rientro dei Democrat in giunta, ecco che il fragile vaso pare manifestare nuove e ben più gravi crepe. Il dirigente del settore Lavori pubblici, Felice Spampanato, ha rassegnato le proprie dimissioni (con Protocollo 2033 del 18/05/2021). Le stesse avranno effetto a partire dal 30 giugno. La notizia è rimbalzata nel pomeriggio di ieri ed è giunta a sorpresa, visto che non sembravano esserci segnali che facessero presagire la “rinuncia”.

Al momento nulla si conosce sulle motivazioni che hanno spinto l’alto funzionario a lasciare. Spampanato da tempo era finito nel “tritacarne” di numerose polemiche e critiche che puntavano il dito soprattutto all’indirizzo dell’operato del suo strategico settore di competenza.

Il gruppo di Nola Democratica ,in un duro documento politico, senza troppi giri di parole, ne aveva chiesto la propria “testa” a causa dei mancati risultati raggiunti. Poi, dopo il rientro in giunta degli assessori Democrat, la questione era stata “congelata”, sacrificando, seppur parzialmente, il solo Gennaro Isernia, trasferito dall’Ambiente alla Polizia municipale.

La “patata più bollente” che Spampanato ha dovuto gestire è stata quella relativa all’ubicazione della sede dell’università Parthenope che resta ancora – a distanza di mesi – una “ferita sanguinante”.

Dopo un’ istruttoria positiva, svolta dal suo ufficio di competenza  in cui si dava via libera alla realizzazione della struttura in via Madonna delle Grazie (richiesta nel luglio 2020), a febbraio è arrivata la “doccia fredda” del diniego.

In quell’ occasione, si evidenziò come dopo un approfondimento istruttorio, l’ufficio venne a conoscenza dell’esistenza di una zona specifica, presente nel Piano regolatore e destinata all’edilizia universitaria, (in gergo tecnico zona G), a seguito di una variante approvata nel 2016.

In pratica, si trattava dell’ area della Caserma Cesare Battisti. Una tardiva “scoperta” – dopo l’ iniziale parere positivo di procedibilità (1 dicembre 2020) –  nonostante da mesi la circostanza fosse stata richiamata più volte sia dal comitato civico “Movimento per Nola”, sia dalla stessa opposizione. Una vicenda che resta ancora insoluta con una proposta di delibera -varata dalla giunta – in cui si chiede al Consiglio comunale (mai convocato) di procedere ad un permesso in deroga sempre in via Madonna delle Grazie. Insomma un pasticcio.

Nel mirino sono poi finite diverse concessioni, oggetto – tra l’altro -di un durissimo manifesto – denuncia della rete Civitas che raggruppa numerose associazioni. “Nonostante le nostre continue sollecitazioni – si legge nel  documento – per un organico governo del territorio, certe azioni della nostra Amministrazione ed il metodo che le sottende, mostrano l’assenza di ogni strategia sul destino di Nola. Di contro dobbiamo registrare una fervida attività di rilascio di autorizzazioni edilizie private, molte di notevole consistenza, con un consumo di suolo scriteriato che non ha precedenti nella storia di questa città”. Un quadro di tensioni e di criticità tali da giustificare la decisione di Spampanato a lasciare l’oneroso, ma anche prestigioso e lauto incarico.

 Ed ora, per l’esile maggioranza – appesa al filo di un voto -si apre la non facile rincorsa al successore che potrebbe accendere altre pericolose micce

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