Nola, l’ex dirigente Fusco fa ricorso contro la presa d’atto del Comune sull’inefficacia del suo contratto

Nola – Inefficacia del contratto del responsabile del servizio finanziario: c’è il ricorso. La questione del dottor Giovanni Fusco sarà discussa al Tar. Nelle scorse settimane il segretario comunale, Enza Fontana, ha firmato l’ atto di revoca della nomina dirigenziale, proprio del dottor Fusco, formalizzando la presa d’atto dell’ originaria inefficacia del contratto.

L’ ex dirigente, però, ha fatto ricorso al Tar per far valere le proprie ragioni e provare l’infondatezza del provvedimento eseguito a proprio a carico. A difendere la posizione del Comune sarà l’avvocato Maurizio Renzulli a cui gli è stato affiancato l’avvocato Giuseppe Gambardella, vista la complessità della vicenda.

Fusco era giunto, nel 2016, al Palazzo di città, a seguito di procedura di mobilità avviata dallo stesso Comune di Nola, proveniente dal Consorzio Unico di Bacino, per ricoprire l’incarico – a tempo indeterminato – di dirigente del settore Programmazione finanziaria – tributi.

L’atto di revoca – che rappresenta un vero e proprio “colpo di scena” – è solo l’ultimo passo di un percorso che parte dal ricorso proposto nel 2018 dall’associazione Applet, finalizzato a stabilire con certezza se il dottor Giovanni Fusco avesse“ mai partecipato ad un vero e proprio concorso pubblico, acquisendo lo status di dirigente pubblico”.

La svolta arriva con l’ordinanza del Tar Campania del 27 maggio 2020, emessa contro il Consorzio Unico di Bacino delle province di Napoli e Caserta in liquidazione, e disposto nei confronti del Comune d Nola e del Fusco, la nomina commissario ad acta per provvedere agli adempimenti indicati nella sentenza del Tar del 27 agosto 2019.Un provvedimento nel quale si sottolinea come non sia mai stata ritrovata traccia di procedura concorsuale con la quale si evinca la qualifica dirigenziale di Fusco all’interno del Consorzio di Unico di Bacino. La produzione documentale prodotta dal dirigente è stata ritenuta non sufficiente a chiarire, in maniera inequivocabile, la sua posizione.

All’epoca della sua assunzione, il Comune di Nola era ignaro dei fatti emersi all’indomani del ricorso, avendo avviato nel 2015 la procedura di mobilità, come previsto dalla legge, per la copertura del profilo messo al bando, facendo riferimento agli elenchi formati dalla Regione Campania, in cui lo stesso Fusco era inserito.

L’intera circostanza apre altro fronte che alza il livello di emergenza dell’ente di piazza Duomo che già si trova in una situazione di dissesto finanziario. La revoca di Fusco, in primo luogo, ha privato il Comune di un’ ulteriore unità, indebolendo la già fragile pianta organica, ormai ridotta all’osso. Dall’altro lato, la possibilità che il Tar possa dare ragione all’ex dirigente Fusco paventa il pericolo di un danno economi, dovendo, in caso di soccombenza nel giudizio, di compensare le spettanze economiche fino ad oggi non corrisposte. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *