Nola, una proposta per il costruito storico: corsi di aggiornamento sulla storia della città per valorizzare il progetto architettonico ed il tessuto urbano storico

Il lifelong learning, o apprendimento continuo, è un processo che mira all’acquisizione di ruoli e competenze nella logica del continuo divenire delle conoscenze e dell’importanza che esse assumono nel nostro agire. Da alcuni anni, in particolare nel mondo professionale, l’aggiornamento è diventato un presupposto talmente essenziale da essere reso obbligatorio per i professionisti.

Il confronto e gli approfondimenti degli aspetti che riguardano le professioni hanno sempre costituito un passaggio imprescindibile per coloro che intendessero offrire un servizio in linea con i naturali mutamenti e le dinamiche che via via sopraggiungono nell’operare.

Il lifelong learning è indice di responsabilità ed assume un significato ancora più ampio in relazione alle nuove frontiere della sostenibilità. Il consumo zero di suoli, la rigenerazione urbana e la valorizzazione degli edifici storici costituiscono materia attualissima, tutti temi che richiedono una sensibilizzazione diffusa. Le aree a verde ed il costruito storico di una città costituiscono una grande potenzialità, possono tradursi in beni di alto valore per le comunità.

Tale approccio include, dunque, a pieno titolo i beni culturali almeno per due motivi essenziali: il primo è intrinseco nella definizione stessa di “bene culturale”, in quanto essi rappresentano la testimonianza artistica, storica, identitaria di una comunità ed in quanto tali abbiamo l’obbligo di preservarli e valorizzarli; l’altro è contenuto, invece, nel significato del termine “sostenibile”, il recupero e la valorizzazione del costruito storico si inseriscono a pieno titolo nella logica della sostenibilità.

Nola ha la fortuna di possedere un centro storico stratificato dove elementi di diverse epoche si sovrappongono testimoniando l’antica struttura della città. Per anni la insensibilità e l’inconsapevolezza hanno favorito perdita di parte di questo patrimonio. Ancora oggi assistiamo ad interventi non contestualizzati che stridono rispetto ai caratteri che, invece, permeano il costruito storico.

Inoltre, l’assenza di una catalogazione e di un piano urbanistico di tutela espongono tali ricchezze al rischio di distruzione e rappresentano il basso livello di una comunità poco attenta alla propria identità.

Una risposta potrebbe partire dalla organizzazione di corsi di aggiornamento, per professionisti e istruttori, sulla storia della città e dei suoi edifici. La conoscenza e la consapevolezza della storia degli edifici e del centro storico potrebbe costituire un punto di forza e sensibilizzare i tecnici, gli istruttori ed i cittadini stessi.

Progettare e realizzare un intervento su un edificio o su un’area storica, con la consapevolezza della originaria funzione, delle stratificazioni e anche del contesto, potrebbe tradursi non solo in un momento di valorizzazione per il tessuto urbano ma anche come riconoscimento dell’attività professionale

di Maurizio Barbato

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