Vescovo Depalma, una guida lunga 17 anni a difesa del territorio, declindando i valori del vangelo nel sociale e nella difesa dell’ambiente

Nola – Ormai sembra essere notizia sempre più fondata l’imminente saluto alla città di Nola da parte  Vescovo Beniamino Depalma. Dopo 17 anni trascorsi alla guida della Cattedra di San Paolino, il presule al compimento del 75 esimo anno d’età sarebbe sul punto di lasciare e secondo indiscrezioni sarebbe stato designato anche il suo successore. Depalma ha segnato con la propria guida pastorale gli ultimi anni della storia della città e del territorio. Il suo insegnamento è stato sempre improntato ai valori del vangelo che ha sempre elevato a modello di vita per l’intera comunità. La sua guida non è stata solo ex cathedra ma soprattutto tra le strade e tra la gente, affrontando in maniera decisa tutte le questioni che hanno riguardato il territorio, assumendo in molte circostanze posizioni ferme e coraggiose. E’ il caso del grande tema dell’inquinamento ambientale che ha affrontato senza mezzi termini richiamando tutti ai propri doveri per la tutela del creato. Con tutte le istituzioni ha avuto un rapporto di grande collaborazione, riconoscendo, in particolare agli amministratori locali, il grande onere insito nell’esercizio delle cariche rappresentative ma al tempo stesso ha sempre ammonito quanti, profittando delle proprie posizioni, non lavorassero per il bene comune. Ha stigmatizzato come “peccato mortale”il comportamento di coloro che indebitamente sottraggono risorse alla collettività utilizzandole per fini personali. Ha levato forte la propria voce contro le organizzazioni criminali e più in generale contro ogni forma di violenza e di sopruso. E’ stato poi un grande “difensore” della città di Nola a cui nel tempo si è particolarmente legato, affascinato dalla sua storia, dai suoi santi, dalle sue tradizioni. E’ stato al fianco della Festa dei Gigli quando la stessa è stata associata a fenomeni che non le sono mai appartenuti ma al tempo stesso ha profuso il massimo impegno pastorale affinché della kermesse fossero valorizzati soprattutto gli aspetti culturali e religiosi. Anche sul difficile terreno del lavoro si è schierato sempre dalla parte dei più deboli evidenziando la necessità di improntare le relazioni industriali all’equità e alla giustizia, ammonendo tutti affinché al centro del sistema produttivo fosse sempre posto l’uomo. Con la sua partenza il territorio perde una guida paterna ed un saldo punto di riferimento ma resteranno i suoi insegnamenti ed il suo rigore morale come elementi su cui continuare a costruire la rinascita morale, economica, e sociale del area nolana – vesuviana. 

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