77 Edizioni del festival del cinema internazionale di Venezia: una straordinaria vetrina per il nostro Paese

Venezia – Si è svolta dal 2 al 12 settembre al lido di Venezia la settantesima mostra Internazionale  d’Arte Cinematografica.

Riconosciuta dalla Federazione Internazionale delle Associazioni di Produttori Cinematografici, favorisce conoscenza e diffusione in tutte le forme d’arte e di spettacolo, con spirito di libertà e di dialogo; dando  al cinema e alla  sua storia  una conoscenza sempre più ampia.

Un’edizione speciale, dopo la pandemia del Covid-19 che,  ha visto la presenza fisica dei protagonisti e di ospiti.

In concorso diciotto film, di cui quattro italiani, molteplici i premi assegnati a ognuno di essi. 

A conquistare il Leone d’oro di Venezia 77 edizione: una donna Chloé Zhao con «Nomandland». Film scritto, diretto, co-prodotto e montato da Chloé Zhao.. Un adattamento del libro di Jessica Bruder Nomadland – Un racconto d’inchiesta, la cui trama di una donna che,  dopo aver perso il marito e il lavoro durante la Grande recessione, la sessantenne Fern lascia la città aziendale di Empire, Nevada, per attraversare gli Stati Uniti occidentali sul suo furgone, vivendo come una nomade moderna al di fuori delle convenzioni sociali e facendo la conoscenza di altre persone come lei

Anche l’Italia vede aggiudicarsi un premio. La Coppa Volpi con Pierfrancesco Favino, con  il film Padrenostro, di cui è anche coproduttore

Film ispirato all’attentato subito dal padre del regista, Alfonso, vicequestore e dirigente dell’Antiterrorismo nel 1976, per mano dei Nap, Nuclei Armati Proletari, in cui morirono il suo autista e un membro del commando, ucciso dal fuoco amico.

Un  momento importante per l’attore, dopo le soddisfazioni ricevute con «Il traditore» e «Hammamet». 

Dichiara, mi avete fatto la più bella sorpresa della mia vita. Come ha detto una persona speciale che ha lavorato a questo film, quando si gira un film è come se nascesse una stella. Dedico questo premio ai milioni di schermi che si accenderanno, alla luce che si propagherà, al brillare degli occhi nel buio».

Restano a mani vuote gli altri tre titoli italiani del concorso: «Notturno» di Gianfranco Rosi, qui incoronato Leone d’oro nel 2013 per Sacro Gra, così come «Miss Marx» di Susanna Nicchiarelli e «Le Sorelle Macaluso» di Emma Dante. La coppa Volpi tra le attrici, dove concorrenza era agguerrita, va a Vanessa Kirby per «Piece of a woman» che batte se stessa: era in gara anche con «The world to come».

E allora lasciamo tutti andare alla “luce” che si propagherà al buio delle sale cinematografiche, tuffandoci nelle storie e nei personaggi che esso ci racconterà. 

Chiave d’arte di lettere che intreccia la realtà del nostri giorni.

di Maria Rosaria Ricci

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