Aido, Associazione Italiana per la Donazione di organi, tessuti e cellule: un prezioso impegno sociale anche nel territorio dell’agro nolano

Nola – Sono tante le volte in cui apprendiamo notizie in campo scientifico e medico, di notevole importanza. Ricerche preziose, al fine di approfondire e trasmettere la positività della donazione degli organi. Un argomento ad ampio raggio che va di pari passo con il cambiamento di vita. O ancor meglio con una vera e propria rinascita, mediante l’informazione e il concetto stesso di donazione degli organi.
Nasce così AIDO, l’associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule, fondata nel 1973 da Giorgio Brumat.
Informatore scientifico presso un’azienda farmaceutica di Bracciane, seguendo molti seminari scientifici, si lasciò coinvolgere in prima persona nel mondo della medicina, e delle persone sofferenti. Impegnato in diverse attività parrocchiali e di volontariato, diete una svolta definitiva e concreta alla sua dedizione.

Nel 1971 diete vita all’Aido, con un’unica sede a Brescia suo paese d’origine, che, a due anni di distanza, si estese in diversi territori italiani. Trasformandosi in una Associazione a carattere nazionale, che tutt’oggi a sede a Roma. Quarantotto anni di storia e di risultati raggiunti, e di vite rinate grazie a essa; che conta sul territorio nazionale 103 sezioni Provinciali – 1.100 Gruppi Comunali/Intercomunali per un totale di circa 1,4 milioni d’iscritti.
Attualmente in Campania i soci sono circa 23.000, tra questi anche gli iscritti del Gruppo Aido Nola-Cimitile , costituito il 3 ottobre 2019 da Felice Peluso e altri volontari che hanno sposato la nobile causa.

La storia di Felice, prima paziente e poi volontario . È la testimonianza vivente di quanto sia possibile ricominciare a vivere grazie a un’altra persona.
Una vita che nonostante la drammaticità di eventi negativi, di cui tante volte ci si sente inutile, e con tutto il peso del mondo addosso, trova slancio e vigore nei principi costituenti di aido.
Trapiantato renale per ben due volte, nel 1988 a Napoli e successivamente a Novara nel 2004, traccia una strada percorribile e concreta, e di quando possa essere d’aiuto l’informazione sull’ argomento.“Se io oggi posso testimoniare con la mia vita, è perché qualcuno ha detto sì alla donazione degli organi, quel qualcuno ha detto sì, perché qualcun altro lo ha informato che dopo la sua vita terrena poteva far vivere altre persone grazie alla donazione》. Sono le sue parole.
Un forte messaggio, che non solo gli ha dato la forza di mettere su un AIDO territoriale vasto, ma porsi l’obbiettivo di creare momenti di aggregazione culturali e scientifici sull’argomento.
Nel pieno riconoscimento e compimento della giornata nazionale dell’Aido, riconosciuta dal Ministero della Salute che proclama l’11 Aprile 2021, la«Giornata per la donazione degli organi»

di Maria Rosaria Ricci

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