Dalle scarpe alle borse: la pelle sostenibile viene dalle radici dei funghi

Che il settore della moda sia tra quelli i più inquinanti non è certo una novità. Per questo motivo negli ultimi anni i materiali sostenibili stanno diventando i veri protagonisti di collezioni e collaborazioni dell’alta moda. Tra i vari settori, quello della lavorazione delle pelli è sicuramente quello che ha sollevato molte delle preoccupazioni sia per l’ambiente che per i lavoratori delle concerie e soprattutto per i trattamenti degli animali. Per questo motivo, molte aziende del settore si stanno avventurando verso scelte più sostenibili: la prima è stata Chanel, che già  nel 2018 ha iniziato a non vendere più le pelli di animali esotici (tra cui serpenti, coccodrilli, lucertole ecc.).

Da questo punto di vista le nuove tecnologie offrono varie alternative, ricercando e lanciando materiali sempre diversi. Ed è così che adesso la sfida più grande nel campo dei nuovi materiali è proprio  quella di creare tessuti eco-sostenibili che siano anche confortevoli e in grado di garantire prestazioni uguali, se non migliori, dei tessuti tradizionali.

A tal proposito, oltre all’eco-pelle ricavata dagli scarti dell’industria alimentare (ananas, pesce), quella fatta in laboratorio e quella stampata in 3D, la  pelle ricavata dalle radici dei funghi sta suscitando un forte interesse. Bolt Threads è un’azienda fondata nel 2009 in California da un bioingegnere, un biofisico e un biochimico che ha sviluppato Mylo, la pelle fatta dalle radici dei funghi. In particolare, utilizza il micelio, un intreccio di filamenti che si sviluppano sotto terra. Quest’ultimo è rinnovabile ed è come se fosse un ramo posto appena sotto la superficie su cui crescono i suoi frutti: i funghi.  La “pelle” è così ricavata in  laboratorio in meno di due settimane, utilizzando la tecnica di agricoltura verticale all’avanguardia.L’azienda ha già avviato collaborazioni con Stella McCartney, Kering, Adidas e lululemon.  Adidas ha annunciato il lancio su larga scala del modello iconico Stan Smith e Stella McCarteney  una collezione ispirata a questo materiale innovativo. Tra le varie aziende che producono pelle di fungo troviamo anche una realtà italiana: Grado Zero Experience, a Montepulciano Fiorentino.

foto (https://www.mylo-unleather.com/)

di Ludovica Beatrice Chiango

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