Nola, dissesto: pressione fiscale al massimo per cinque anni. La massa passiva stimata in 45 milioni di euro

Nola – La recente approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato, da parte del dipartimento Finanza locale del Ministero degli Interni, sebbene rappresenti un importante risultato, lascia sempre una “Spada di Damocle” pendente sulle finanze dell’ente di piazza Duomo. Accanto al “disco verde” vi sono anche diverse prescrizioni da osservare. Almeno per cinque anni. Insomma, la strada per tornare in “linea di galleggiamento” resta lunga e la navigazione, soprattutto nella gestione della spesa e delle entrare, agitata.

Del resto, lo stesso dirigente del settore finanziario del Comune di Nola, Salvatore Fattore, tra i protagonisti dell’operazione di messa in sicurezza dei conti e del piano a cui il Ministero ha concesso il “via libera”, con una nota inviata agli altri dirigenti, al sindaco, e alla giunta, ha sottolineato la necessità di mantenere sempre alta la guardia.

L’approvazione dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato- si legge nella nota di Fattore – da parte del Ministero non comporta la cessazione di dissesto dell’ente, la cui procedura di risanamento ha una durata di cinque anni. Per la durata (5 anni) l’ente è tenuto ad applicare le aliquote nella misura massima consenta dalla legge”.

Insomma per contribuenti della città bruniana si annunciano ancora tempi di rigore e di sacrifici in cui bisognerà ancora stringere la cinghia. Ma le “brutte notizie” non si fermano qui. L’austerity imposto dal dissesto, infatti, si farà sentire anche sulla spesa corrente che potrà subire un ulteriore drastico taglio.

“Nel contempo – si legge ancora nella nota di Fattore indirizzata ai dirigente di settore, al sindaco e alla giunta  – attesa la già registrata mancata copertura del Piano Tari 2020 che  ha generato un consistente disavanzo del Piano tariffario rifiuti, vogliate procedere ad una consistente riduzione della spesa corrente al fine di poter giungere agli equilibri di parte corrente in sede di bilancio di previsione 2021”. Un taglio draconiano che certamente ricadrà sui servizi e la manutenzione.

Nel frattempo, continua il lavoro dell’Organismo straordinario di liquidazione impegnato a determinare la massa passiva del comune di Nola. A tal fine, nei mesi scorsi, è stata aperta una procedura con la quale i creditori potevano inserire, allegando la relativa documentazione, le spettanze che il Comune doveva loro corrispondere.

A fine gennaio, nell’ incontro tra rappresentanti dell’Amministrazione comunale e l’Organismo straordinario di liquidazione, è emerso che attualmente la massa passiva ammonta a 45 milioni di euro. A tal proposito, sempre Fattore, nella sua nota chiosa. “ Le risorse finanziare la massa passiva prevista nell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, in previsione della debitori che sta emergendo non sono sufficienti a soddisfare i creditori”. Una circostanza che impone secondo Fattore la necessità di incrementare il Piano di alienazione dei beni comunali in sede di bilancio di previsione 2021 -2023

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