Nola e Comacchio: patto di amicizia nel nome dell’Unesco

Nola – “Patto di amicizia” tra Nola e Comacchio in nome dell’Unesco.  Nola nel 2013 con i Gigli e la rete delle grandi macchine a spalla italiane nella lista rappresentativa dei beni immateriali; Comacchio nel giugno 2015 ha invece ricevuto il riconoscimento Mab (Man and the Biospher) con il quale il territorio è stato accreditato a far parte del network internazionale delle Riserve della biosfera dell’Unesco.

Domani, sabato 12 dicembre, alle 17 in Municipio sarà sottoscritto il documento ufficiale con il quale i sindaci delle due città, Geremia Biancardi per Nola, e Marco Fabbri per Comacchio, si impegneranno a potenziare gli scambi culturali, economici, industriali, ambientali ed educativi come fonti di opportunità ed occasioni di sviluppo promozionale. Il gemellaggio è stato reso possibile grazie alla sinergia tra le due amministrazioni comunali con l’assessorato ai beni culturali retto da Cinzia Trinchese, e la collaborazione della Fondazione Festa dei Gigli e della Soprintendenza Archeologia della Campania.

 

“Una nuova occasione di sviluppo e promozione per Nola e per i Gigli inseriti dal 2013 nella lista rappresentativa dei beni immateriali tutelati dall’Unesco – ha spiegato il sindaco Geremia Biancardi – che testimonia l’impegno profuso dall’amministrazione comunale nel piano di valorizzazione del patrimonio culturale. Un patto di amicizia che apre le porte a nuove opportunità al fine di incentivare e migliorare la reciproca conoscenza”.  

 

“La salvaguardia del patrimonio culturale immateriale – afferma il consigliere della Fondazione, Gaetano Fusco – la sua diffusione e conoscenza, non può prescindere dall’incontro tra comunità, dalla storia e dall’identità delle stesse: è questo il programma che intendiamo sviluppare in ogni iniziativa”.

 

 “In realtà – evidenzia l’archeologo Mario Cesarano, nuovo funzionario della Soprintendenza Archeologia della Campania – un punto di contatto con Nola va ritrovato anche nella comune matrice etrusca, civiltà che ha caratterizzato la storia di entrambe le città dal VI al IV a.C. Nel comacchiese, infatti, fu la città di Spina ad essere uno dei centri etruschi più vivaci e come Nola aveva importanti contatti con la Grecia, contribuendo a diffonderne la cultura e l’arte in gran parte della penisola”. 

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