Nola, liquidazione dei creditori del Comune: l’OSL spiega i motivi dei ritardi

Nola – Continua il lavoro dell’Organo straordinario di liquidazione chiamato a quantificare la massa passiva del Comune di Nola. Un lavoro che al momento ha fatto emergere una pretesa creditoria pari a 43 milioni di euro. Le verifiche proseguono per capire in che modo far fronte a questa cifra e se i crediti vantati sono realmente esigibili.

Solo al termine di questo iter si comincerà a parlare di liquidazione vera e propria, magari intavolando anche delle transazioni. Intanto i creditori restano ancora in attesa, dopo la dichiarazione di dissesto avvenuta con delibera di Consiglio comunale il 26 agosto 2019. Un tempo, quello trascorso, che non è stato utile a soddisfare le loro pretese.

Nelle scorse settimane non sono mancate anche delle polemiche su questo “andamento lento” dell’operato dell’ Organo. Una situazione rispetto alla quale è intervenuto anche lo stesso sindaco Minieri chiedendo un “cambio di passo”.

Ma l’OSL non ci sta a passare come il “capro espiatorio” dell’intera vicenda che ha delle ragioni e delle motivazioni più ampie e profonde, oltre che affondare radici in criticità di carattere oggettivo e organizzativo con le quali ci si è confrontati.

E lo stesso Organo precisa – in una nota – le difficoltà incontrate. In primo luogo, dopo la dichiarazione di dissesto l’Amministrazione – ancora nel mese di gennaio -non aveva effettuato il riaccertamento dei residui passivi alla data del 31 dicembre 2019, così da trasmettere all’Organo straordinario di liquidazione l’elenco dettagliato, distinto per anni, dei debiti di bilancio e fuori bilancio con l’indicazione dei creditori e dell’importo del credito, unitamente alla documentazione giustificativa del debito.

Rallentamenti poi sono stati determinati dalla mancata trasmissione dell’elenco dei debiti derivanti da procedure esecutive estinte. Ed ancora dal mancato invio dell’elenco delle vertenze giudiziali e stragiudiziali, indispensabili per eventuali transazioni a cura dello stesso Organo.

Altra criticità è stata rappresentata dall’assenza di riscontro, attraverso i dirigenti responsabili di settore, per ciò che attiene alla fondatezza e alla legittimità delle pretese creditorie.

Si tratta, quelli appena menzionati, di passaggi fondamentali per la formazione del piano di rilevazione delle passività-

A tutto questo va aggiunta l’ulteriore difficoltà riscontrata dall’amministrazione comunale nel trasferire il fondo cassa iniziale all’Organo straordinario di liquidazione. Oltre a questo, a causa della carenza di personale, l’ente non è riuscito a mettere a disposizione il personale necessario a supporto dell’attività dell’Organo, così come tra l’altro prevede la legge. Solo dopo un anno dall’insediamento dello stesso, infine, si è riusciti a trovare una sistemazione logistica per consentirne l’operatività in maniera congeniale. L’auspicio è che la gran parte di queste difficoltà siano in corso di risoluzione al fine di poter -al più presto – soddisfare i creditori.  

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