Nola, Università Parthenope: le ragioni del “No”

Nola – Il 4 luglio 2019 l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” pubblicava una manifestazione d’interesse attraverso la quale esprimeva l’intenzione di acquistare un immobile, sito nel Comune di Nola, da destinarsi a Sede Universitaria per lo svolgimento di corsi di studio nell’ambito economico-giuridico.

L’università Parthenope, fino al 2012, era già presente in città con un numero considerevole di iscritti e con le proprie sedi allocate nel centro storico.

La città alla notizia del ritorno si è mostrata da subito entusiasta sia per il prestigio che ne deriva sia per l’occasione di rilancio dell’economia locale.

La zona prescelta per la localizzazione della sede universitaria è individuata nel PRG del comune di Nola come “Zona H”, attrezzature di interesse comunale. Tali zone rispondono agli standard minimi inderogabili, fissati dal D.M. 1444 del 1968, ovvero attrezzature riservate ad ogni abitante di cui un territorio deve essere dotato: attività collettive, verde pubblico e parcheggi. Tra le destinazioni delle “Zone H” non è prevista l’università.

La conseguenza è che insediare un istituto universitario comporterebbe una sottrazione alla collettività delle aree destinate alle attività collettive minime, previste appunto dal decreto del ’68.

Ne consegue che il rilascio del titolo edilizio per la realizzazione dell’università in Zona H obbligherebbe al ricorso dell’istituto della variante urbanistica puntuale, necessaria non solo per fissare i parametri e la destinazione per l’università ma, in particolare, per ricalcolare e verificare la capienza delle aree che andrebbero sottratte alle attrezzature collettive minime di cui al D.M. del 1968.

Inoltre, allo stato, il PRG di Nola è già dotato di una zona omogenea che ammette la realizzazione di università, la “Zona G”, coincidente con la Caserma Principe Amedeo e le retroposte casermette, soluzione di recente esclusa dal consiglio comunale.

A quello che è dato sapere, sembra che l’ufficio tecnico del comune di Nola, dopo un primo accoglimento, abbia prodotto un preavviso di diniego sull’istanza di permesso di costruire per la realizzazione della sede universitaria riconoscendo, probabilmente e non senza imbarazzo, le suddette incongruenze urbanistiche.

Tuttavia, al di là dei contenuti tecnici, si riscontra nella vicenda un elemento di fragilità ovvero la mancanza di un preventivo confronto tra istituzioni e comunità.

E’ vero che l’università costituisce una presenza importante di cui la città è assolutamente entusiasta e verso la quale spalanca le sue porte, ma è anche vero che una iniziativa di tale portata richiederebbe la sensibilità di analizzare il territorio e le sue criticità e dare ascolto alle istanze provenienti dalla comunità stessa.

Per ora la richiesta, su di una scelta importante per il territorio, giunge con la pretesa che essa vada accordata a prescindere. Occorrerebbe, invece, un serio confronto volto ad una programmazione più ampia in assenza del quale ogni iniziativa risulterà un insuccesso

di Maurizio Barbato

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