Università, Movimento per Nola “Un caos determinato da una procedura partita male senza tener conto dei tanti problemi della città”

Nola – Sull’ ennesima puntata relativa all’ individuazione della sede dell’università Parhenope con quest’ultima che pare abbia aperto un “canale” di dialogo con il Comune di Casamarciano, interviene il Movimento per Nola che da tempo è impegnato nella promozione di un percorso di confronto affinché il progetto dell’ateneo si armonizzi con le esigenze della città, in particolare del centro del centro storico.

La discussione sull’apertura della nuova sede della Parthenope a Nola – afferma il portavoce del Movimento per Nola, Guido Grosso – sta assumendo toni di paradossali, allucinanti ed angosciante. Una situazione kafkiana in salsa nolana.

La normale valutazione di una scelta localizzativa, che a noi del Movimento per Nola appare del tutto sbagliata, sta avvenendo in un clima confuso, facendo registrare comportamenti surreali ed incomprensibili. Alla nostra pacata richiesta di ragionare in modo approfondito sulla questione le risposte sono state acritiche ed aggressive urla da tifo e sermoni che denotano una assoluta carenza di etica.

Dal luglio scorso abbiamo iniziato a sollecitare l’Amministrazione a fare una riflessione pacata su un tema di grandissima rilevanza per la città, suggerendo anche possibili soluzioni alternative a quella proposta dall’Ateneo al fine di non sprecare un’occasione unica ed irripetibile per iniziare a mettere mano ai tanti guasti di questa città.

La cosa è stata invece trascinata per mesi inconcludentemente, mentre solo a dicembre si è avviata una fase di confronto anche tra gli amministratori locali con la celebrazione di un Consiglio Comunale dedicato. Purtroppo conclusosi con un nulla di fatto e con una decisione incomprensibilmente ha totalmente svilito l’iniziativa presa.

Intanto il 24 dicembre il Sindaco formalmente invita l’Università a considerare una diversa soluzione per la nuova sede, mentre l’UTC per conto proprio aveva già preannunciato all’Istituto universitario il proprio parere favorevole. Il Rettore ai primi di febbraio comunica che la proposta è incondivisibile per motivi che lasciano profondamente perplessi.  Una istituzione che dovrebbe costituire l’avanguardia culturale e scientifica per orientare il cambiamento in vista di un futuro più sostenibile, considera la proposta di restauro delle Casermette retroposte alla Caserma Cesare Battisti, immobili storici abbandonati come tanti altri a Nola, un’operazione da scartare per le “difficoltà di progettazione e realizzazione … il tutto da sottoporre al visto di approvazione da parte della soprintendenza”. Dovremo a questo punto rivedere la nostra convinzione che le Università sono i luoghi ed i motori per le innovazioni culturali, economiche e sociali.

Insomma allo stato regna una confusione sovrana. Frutto, a nostra avviso, di una procedura partita male, con una sostanziale delega all’Università di scelte che hanno un impatto straordinario su una città già densa di problemi di carattere urbano. Con un Comune che sottoscrive una Convenzione solo dopo che la scelta localizzativa era già stata autonomamente fatta.

La soluzione che pur avevamo prospettato, per il superamento dell’impasse, era quella della formazione di un Tavolo aperto, in cui tutte le Istituzioni coinvolte, magari insieme a rappresentanze di cittadini, avrebbero potuto verificare quali erano i margini operativi per fare una scelta coerente, sostenibile e migliorativa delle condizioni di agibilità e vivibilità di questa città.

Ma evidentemente dobbiamo prendere atto che la decisone vuole essere presa al di fuori di questi sani e legittimi criteri”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *