Nola, anfiteatro laterizio: piccoli archeologici alla ricerca delle antiche vestigia della città
Nola – Piccoli archeologi crescono all’ombra dell’anfiteatro romano. Armati di palette e secchi, un gruppo di ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori nelle prossime settimane porterà avanti un progetto di valorizzazione del prezioso sito archeologico attraverso un laboratorio sperimentale che si svolgerà direttamente sul campo. Tutto questo grazie ad una convezione stipulata tra la Soprintendenza Archeologia della Campania e dall’Archeoclub – Nola. Una ventina i ragazzi che saranno impegnati nel progetto inaugurato ieri mattina. Gli “archeologi in erba”hanno familiarizzato con i fondamentali delle tecniche di scavo grazie ai preziosi suggerimenti degli archeologi di professione, Nicola Castaldo e Marianna Picariello, che li seguiranno durante tutta la durata del progetto. A coordinare le attività, Mario Cesarano funzionario della Soprintendenza Archeologia della Campania. Il programma ha come obiettivo quello di liberare l’arena dai detriti dell’eruzione del Vesuvio del 472 avanti Cristo ed al tempo stesso riportare alla luce una parte del sito risalente all’epoca dei Sanniti, dunque, al periodo antecedente a quello della costruzione dell’anfiteatro. “Si tratta di un progetto – afferma Flora Nappi dell’Archeoclub Nola – che prosegue quello degli studenti Ciceroni che rappresenta un modello per la promozione dei beni archeologici del territorio”. Il progetto vede la preziosa collaborazione di vari soggetti ed enti, tra cui “La Pagnotta”, Ifir, Luigi Alfieri, e Tommaso Vecchione, che hanno sposato a pieno l’idea di un rilancio del sito. L’anfiteatro, che rappresenta l’edificio meglio conservato della Nola romana, è ubicato nella zona nord occidentale della città, in località Masseria d’Angerio, in adiacenza alla murazione tardo repubblicana di cui sfrutta parte del terrapieno interno.
Notizie riguardanti gli spettacoli che si tenevano nell’anfiteatro nolano sono attestate nei manifesti pubblicitari diffusi a Pompei, e forse anche ad Ercolano, dagli editores degli stessi eventi, databili tra la prima età imperiale e l’età neroniano-flavia. In particolare, in un sepolcro ritrovato a Pompei sono riprodotte scene di combattimento tra gladiatori svoltisi a Nola.
Secondo la tradizione agiografica connessa a Felice, primo Vescovo di Nola, nel 95 dopo Cristo, il presule fu esposto alle fiere nell’anfiteatro della città per ordine del prefetto Marciano. Il sito dunque rappresenta una delle testimonianze storiche più importanti non solo del territorio ma della stessa Campania. Proprio per questo la valorizzazione del sito rappresenta un obiettivo da perseguire per il potenziamento di quella offerta in chiave turistica rispetto alla quale si sta lavorando da alcuni anni. “Il progetto in questione – afferma Mario Cesarano – coinvolgerà i ragazzi in età scolastica attraverso attività finalizzate proprio all’educazione al patrimonio”. La migliore fruibilità del sito rappresenta al momento la priorità assoluta. In tal senso, nei prossimi mesi, sarà avviato anche un progetto per il potenziamento del sistema di illuminazione mentre si ragiona sulla possibilità di inserire il sito come location per un cartellone di eventi di alto profilo.