mercoledì, Maggio 14, 2025
Politica

Il Giglio del Panettiere ricorda Piapariello

Un vero e proprio inno a Nola. E’ quello inserito all’interno del Cd del Giglio del Panettiere che vede come protagonista Mimmo Manganiello in qualità di Maestro di Festa accompagnato dalla paranza “La Franzese” e dalla divisione Musicale della Pipariello Band. Un medley particolarmente suggestivo e toccante, sia per il contenuto che per la voce impegnata, quella targata Felice Natalizio Junior, meglio noto come Feliciano. Un tuffo nel passato per ricordare e celebrare un Poeta che, con i suoi versi, ha fatto grande la Storia Musicale della Festa dei Gigli di Nola: Salvatore Esposito Pipariello. Sedici minuti ininterrotti di emozioni che immortalano alcune delle più belle canzoni scritte dalla penna indimenticata di via Principessa Margherita rivisitate e cantate a pianoforte da un Feliciano particolarmente romantico. Un lavoro eccellente che nobilita ulteriormente un pezzo di vita cittadina che continua a brillare nel cielo stellato soprattutto di giugno quando svettanti si alzano al cielo gli adorati obelischi. Ecco allora riecheggiare nell’aria le note di brani immortali come O’Poeta, Serenata Doce Doce, Carmè, Le Donne, O Cullatore, A Cartulina, Felicità e tanti altri ancora. Testi che vantano un’antica tradizione, quella legata al culto paoliniano, lasciati al tempo che nulla dimentica e che oggi, grazie a Manganiello e alla straordinaria voce di Feliciano, rivivranno in questa edizione della kermesse in onore di San Paolino che, per la prima volta, non vedrà la partecipazione di Salvatore Esposito scomparso lo scorso anno. “E’ stato un onore per me cantare Pipariello – ha commentato un emozionato Feliciano -. Un uomo, una penna, un poeta, un nolano che amava Nola. Un amore urlato a gran voce in ogni sua canzone e che continua a vivere ancora oggi nonostante il silenzio assordante che da oltre 7 mesi aleggia sulla sua persona. Un ricordo perenne in un contesto che oggi vanta un vero e proprio olimpo musicale. Forse solo oggi ci si rende veramente conto del patrimonio culturale che artisti come Salvatore, mio nonno e Patanella hanno consegnato alle generazioni odierne. Artisti che appartenevano ad un’altra epoca, quella del culto e della tradizione, e che si lasciavano trasportare dal sentimento più che dal folklore. Grazie a quanti hanno reso possibile questo impero. Grazie a quei nolani che non hanno mai snaturato i valori cristiani legati alla Millenaria  Festa dei Gigli”.

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