Nola: continuano i rilievi alla casa di Zì Rosa
Nola – Nonostante l’arresto di Giuseppe Marzocchella, vi sono molti aspetti legati alla morte di Rosa Santaniello, la 90 enne venuta a mancare a seguito delle ferite infertegli dal giovane di Sant’ Antimo. In primo, luogo resta da capire cosa sia realmente accaduto nella casa di Zì Rosa, allorché si trovava sola con Marzocchella. Il giovane, messo sotto torchio dai Carabinieri della Compagnia di Nola, alla fine ha confessato dopo avere per ora cercato di dimostrare che l’accaduto fosse stato originato da un improbabile incidente. Alla fine è crollato. “ Si è vero l’ho colpita con un pugno !”. Un colpo che le ha provocato la rottura del setto nasale, oltre che spingere l’anziana donna contro un mobili. Le condizioni di Zì Rosa sono apparse subito molto gravi, fino all’altro giorno quando è spirata. Domenica scorsa i Carabinieri, in particolare i Ris, sono tornati sul luogo del delitto, presso la casa dell’anziana donna, in via Ottaviano Augusto. I militari stanno provando a reperire ulteriori elementi da mettere a confronto per completare il puzzle investigativo. Elementi chiave potrebbero venire anche dall’esito dell’esame autoptico disposto dal magistrato. Lo stesso Marzocchella nel giorno della morte di Rosa Santaniello aveva messo a segno un altro colpo di cento euro presso un esercizio commerciale di piazza Santorelli. Anche in quella occasione era stato ripreso da una telecamera,ma a dispetto di quella della lavanderia nei pressi della scena del delitto di Via Ottaviano Augusto, erano ben visibili i tratti somatici del volto. E’ ragionevole pensare che Marzocchella sia autore di altri furti e rapine. Al momento si tratta solo di un’ ipotesi che potrebbe essere molto verosimile. Il lavoro incessante degli investigatori sicuramente farà luce su questo aspetto. Un lavoro che fino ad oggi è certosino e puntale. Per individuare il domicilio di Marzocchella, infatti, i militari, oltre ad analizzare le immagini dei due esercizi commerciali dove il giovane rapinatore ha messo a segno i due colpi accertati, hanno verificato anche quelle delle telecamere presenti in numerosi punti della città. Un’ analisi comparativa che ha avuto come risultato quello di poter individuare le varie via di fuga di Marzocchella. “Giustizia è stata fatta” – commentano in coro i cittadini.” “Purtroppo – ha dichiarato il sindaco Biancardi – nulla potrà restituire la signora Rosa all’affetto dei suoi familiari, ma era ed è imprescindibile l’impegno dello Stato nell’assicurare alla giustizia il responsabile di questo efferato crimine. Per quanto di nostra competenza, poi, faremo tutto quanto nelle nostre possibilità per perseguire quell’azione di contrasto e lotta alla criminalità, tesa ad assicurare alla nostra popolazione, serenità e civile convivenza, in piena sicurezza. Ovviamente – ha concluso il primo cittadino nolano – per raggiungere questo obiettivo sarà essenziale la totale collaborazione tra tutti i livelli istituzionali, tra le istituzioni e le forze dell’ordine, ma anche tra i cittadini, allo scopo di difendere e rafforzare la coesione sociale nella nostra città e in tutta” Intanto l’altro giorno si sono svolti in cattedrale i funerali della donna. A darle l’ultimo saluto circa 200 persone, tra amici, parenti e semplici conoscenti. E, come avrebbe voluto zì Rosa, il corteo funebre si è sciolto in via Ottaviano Augusto, proprio nel posto in cui la nonnina amava trascorrere il suo tempo. Tra gli applausi e lacrime di commozione, la bara ha salutato per l’ultima volta la lavanderia dove si è consumata la tragedia.
E’ molto probabile che Giuseppe Marzocchella il giovane arrestato l’altro giorno per la morte della signora Rosa Santaniello, possa essere l’autore di altri furti e rapine messe a segno in città. Nel nolano, negli ultimi tempi, infatti, questo tipo di reato era diventato molto frequente. Marzocchella confidando di non essere del posto e dunque non riconoscibile, si muoveva con estrema disinvoltura quando doveva compiere un furto e proprio per questo agiva senza nessuna precauzione nel nascondere la propria identità. Una disinvoltura che alla fine gli è stata fatale. L’identikit che sin fa un subito i Carabinieri si erano fatti dell’uomo era quello di una che veniva da fuori. A tal proposito, nei giorni dell’attività investigativa avevano intensificato i controlli in entrata ed in uscita dalla Circumvesuviana. Una stretta circa la sorveglianza era stata data anche al Sert, nei pressi del pronto soccorso. Il profilo di un tossicodipendente, infatti, poteva ben essere compatibile al gesto del tutto irrazionale violenza gratuita di Marzocchella. Dopo ulteriori ipotesi si è lavorato sulla pista di un soggetto di fuori, ma che per mille motivi fosse domiciliato a Nola. Quest’ ultima pista è stata quella vincente ed ha consentito di restringere la rosa fino a giungere all’autore della vile aggressione. Marzocchella fino al giorno del suo arresto non sapeva di aver provocato la morte di Rosa Santaniello. Lui era un tipo che non leggeva quotidiani o siti di informazione che in questi giorni hanno più volte riportato la notizia delle gravi condizioni in cui versava Zi Rosa. A quanto pare le sue uniche occupazioni erano quelle del furto e della rapina. Un vero e proprio pericolo pubblico che fortunatamente è stato prontamente arrestato.