domenica, Maggio 4, 2025
Politica

Nola, sequestro bottega Tudisco: ecco i possibili scenari

Nola – Bottega d’arte Tudisco sotto sigilli. La notizia è di quelle non passano sotto silenzio in una città che vive in maniera osmotica con la propria Festa. Da sempre, la bottega posta sotto sequestro custodisce la storia dei “giganti” di legno e cartapesta. La preoccupazione ora è che l’attività di questa vera e propria memoria storica di una millenaria tradizione, possa essere fortemente a rischio nel prosieguo della propria attività. I rappresentanti dell’Asl ed i Carabinieri hanno riscontrato irregolarità circa i sistemi di sicurezza, oltre che per quanto concerne l’inquadramento dei rapporti di lavoro. Per quanto concerne quest’ ultimi aspetto, i legali rappresentanti della bottega hanno dichiarato che i collaboratori sono inquadrati come apprendisti. All’interno dei locali sono in allestimento tre Gigli. Su cosa accadrà nel prossimo futuro vige la massima incertezza. Certamente, appare logico che per ottenere il dissequestro sarà necessario uniformarsi alle prescrizioni di legge. Un’ operazione che sembra piuttosto onerosa. Si potrebbe pensare allora ad un trasferimento dell’attività in altro luogo, conforme alle prescrizioni di legge. Tutto questo almeno per poter consentire il completamento delle tre macchine da Festa, commissionate alla bottega Tudisco. Su quanto accaduto, le riflessioni sono le più disparate. Da un lato, abbiamo chi addita le stesse botteghe di una mancata crescita in chiave imprenditoriale. Dall’altro, queste ultime si sentono abbandonate in quanto da sempre sono in cerca di capannoni e spazi adeguati dove poter svolgere in sicurezza e senza eccessivi oneri economici la propria attività. Il progetto del museo della cartapesta ed il consorzio tra le botteghe erano sembrati la “terra promessa”, presto divenuta un vero e proprio miraggio. Il progetto del museo che nella sua seconda parte doveva prevedere proprio gli spazi per le botteghe sembra essersi arenato, così come il discorso del consorzio che da tempo ha visto anche le dimissioni di Vittorio Avella, presidente dell’associazione dei Cartapestai. Ormai da alcuni anni, l’ autorità giudiziaria ha nel mirino la Festa dei Gigli. Ricordiamo il blocco della costruzione di un Giglio nei pressi del Tribunale, perché le operazioni non avvenivano in sicurezza; ed ancora lo scorso anno ad essere posta sotto sequestro è stata la bottega Scotti. “Segnali”questi che impongono una serie riflessione su un radicale processo di normalizzazione della Festa dei Gigli che non può essere più sganciata dal rispetto di norme essenziali sia sul piano contabile – fiscale che quelle legate alla sicurezza.

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