martedì, Maggio 6, 2025
Politica

Messaggio di Pasqua del Vescovo di Nola Mons. Beniamino De Palma

«La gioia del Signore Risorto è fonte di ristoro, forza e fiducia per il nostro spirito. Gesù, davvero vivo in mezzo a noi, ci insegna che il tempo cui apparteniamo è l’eternità, il terreno che calpestiamo è l’infinito, il pane che ci sazia è quello che ci fa diventare più retti, più giusti, più onesti. Più uomini. Nella grande festa della vita che trafigge la morte, chiedo il “permesso” di rivolgere il mio primo pensiero agli amministratori delle nostre città e ai politici del territorio. È senz’altro una Pasqua difficile per tanti cittadini e per numerose famiglie: per migliaia e migliaia di persone questo tempo è segnato dalla crisi e dalla sofferenza. Ed è evidente come un così diffuso disagio renda ancora più complesso, e ancora più essenziale, il servizio al bene comune. Per questo motivo oggi, nel mio cuore, insieme ai poveri e ai sofferenti, porto in modo speciale gli uomini e le donne che hanno scelto, liberamente e consapevolmente, di mettersi in prima linea per fare il bene di tutti».

È rivolto agli amministratori il messaggio per la Pasqua del vescovo di Nola, mons. Beniamino Depalma. A loro, il successore di S. Paolino chiede un impegno forte perchè la vita delle comunità del territorio diocesano ritorni ad avere quale obiettivo la ricerca di senso e di valori, quel senso e quei valori che rendono “bella” la vita: i cittadini infatti, sottolinea mons. Depalma «non hanno bisogno solo di servizi e risposte materiali. Chiedono ai rappresentanti delle istituzioni senso e valori. Prospettive. Idee buone e nuove. Chiedono il coraggio delle virtù, l’ansia del bene».

Per questo mons. Depalma invita i responsabili delle amministrazioni a farsi “rete di sentinelle” per accogliere e coordinare le risorse presenti sul territorio e indirizzarle verso i bisogni degli ultimi e dei penultimi. Ma la rinascita non può avvenire solo attraverso lo sforzo di pochi, lo sforzo dei soli amministratori. Per questo, conclude mons. Depalma, «in questo grande sforzo di “riqualificazione morale” che chiedo, con grande umilità, ai nostri politici, i cittadini non siano spettatori. In un’epoca segnata dall’ampia libertà di scelta, e dall’ampio accesso a modelli di comportamento virtuosi, il cambiamento è anche e soprattutto nelle loro mani. Non è più attribuibile all’ignoranza la volontà di vedere nel politico solo lo “strumento temporaneo” dei propri desideri personali, non sono più ammissibili deleghe in bianco, non è più legittimo esercitare il diritto di voto senza esercitare l’altrettanto necessario diritto-dovere di verifica e controllo dell’operato pubblico, non è più concepibile frequentare i palazzi pubblici solo per la tutela dei propri interessi privati, non è più possibile “assillare” l’”uomo di potere” sino al raggiungimento del proprio scopo, per poi tornare nella propria beata indifferenza. Non ci sono più alibi per perseverare in prassi che appartengono ad una democrazia immatura».

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