Ospedale di Nola, il documento delle associazioni per chiedere una struttura realmente adeguata
Nola – E’ l’ennesimo appello ad un ospedale finalmente efficiente ed adeguato alla platea di pazienti del territorio che conta circa 500.000 abitanti. A sottoscriverlo sono alcune associazioni dell’area nolana che provano nuovamente ad accendere i riflettori sulla carenza di strutture e servizi sanitari che il nolano patisce ormai da troppo tempo.
Si tratta delle associazioni Amici del marciapiede, “Cielo e Grano”, associazione Nolana Giordano Bruno, Nova Alba, l’associazione per la “Liberazione del merlo maschio”, Assofelix, Campo dei fiori, Civitas Cittadinanza attiva, Comitato civico per l’acqua pubblica, Contea Nolana, Extra moenia, Federazione Assocampania
felix , Isde Medici per l’Ambiente Segreteria provinciale, “Nola Da qui”, Nuvla.
Il documento evidenzia come le associazioni aderenti all’iniziativa fino all’ultimo hanno sperato che dopo le promesse di tutte le forze politiche di destinare maggiore attenzione ai problemi dell’ospedale ci potesse essere un’ inversione di tendenza. Ed invece niente: assopiti i clamori mediatici della campagna elettorale sulla vicenda è calato di nuovo il silenzio.
Il documento prende le mosse dall’analisi del Piano sanitario
regionale che qualifica il nosocomio cittadino come presidio di secondo livello stimando l’attuale dotazione di posti letto in 144 a fronte di una rilevazione recente di 137 posti operativi. L’obiettivo prefissato è di portare il numero dei posti a 187 al termine di un percorso
di riqualificazione complessiva. Il raggiungimento di questa quota è pertanto subordinata all’esecuzione di rilevanti interventi previsti ed in via di faticosa attuazione.
Tra gli interventi si prevede la nuova Rianimazione (allo stato ancora allocata in sede provvisoria); due nuove sale operatorie, che dovranno rappresentare l’inizio della soluzione della pesante criticità determinata dalla attuale disponibilità di un’unica sala operatoria per le sedute operatorie programmate; la ristrutturazione e l’ampliamento del Pronto Soccorso in questo caso completato anche se non pienamente operativa.
Il Piano stabilisce inoltre: la rimodulazione della Rianimazione con una dotazione di 6 posti letto in maniera più aderente ai bisogni del territorio del suo bacino di utenza ed all’ottimizzazione delle risorse.
L’ allocazione all’interno del presidio del Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura(SPDC), già esistente presso il plesso di Pollena Trocchia, soppresso da qualche mese.
Queste sono solo alcune delle opere e degli obiettivi contemplati dal Piano.
“Dal confronto tra l’attuale realtà dell’ospedale di Nola e i progetti in fase di realizzazione – recita la nota delle associazioni
risulta che si è ancora lontani dalla realizzazione e non se ne
intravede l’esito, perché non si vede una reale volontà politica.
Al Piano Sanitario Regionale (Decreto del 2010), bisogna aggiungere che il regolamento Balduzzi, ministro della Sanità del Governo Monti, stabilisce successivamente che vengano arantiti livelli omogenei di assistenza ospedaliera in tutta Italia. Di fatto gli attuali 144 posti letto stimati rappresentano lo 0,24 per ogni 1000 abitanti
(considerando una utenza di circa 600 mila abitanti in zona)
mentre molte statistiche stabiliscono in Italia una media di 4 posti letto per 1000 abitanti”. Alle carenze strutturali ed ai ritardi vanno aggiunti, denuncino ancora le associazioni, una gestione non
certamente adeguata e consona ad una struttura in condizioni fortemente critiche.
“Nell’ultimo anno circa – continua la nota – abbiamo registrato che l’unica e obsoleta ambulanza dell’ospedale, utilizzata soprattutto per trasferimenti di pazienti, è molto spesso indisponibile per mancanza di manutenzione; un black out elettrico per circa 30 minuti ha fatto sospendere l’attività delle attrezzature mediche, senza attivazione del gruppo elettrogeno, con conseguente elevato rischio per i pazienti. Ed ancora l’insufficienza del personale della ditta addetta alle pulizie provoca scarsa igienizzazione”. Quelli riportati sono solo alcuni dei casi presenti in un lungo e dettagliato elenco. Eppure, si chiedono le associazioni, nonostante una situazione di questo tipo nessuno fa nulla.