martedì, Maggio 6, 2025
Politica

Berlusconi incalza Renzi sulle riforme

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha incontrato stamani per circa un’ora al Quirinale il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano per discutere di riforme. 
 
Dopo l’affondo in tv di Silvio Berlusconi, il presidente del Consiglio starebbe pensando di estendere l’Italicum anche per il Senato e di andare alle urne in autunno. In questo modo sarebbe il nuovo parlamento a eleggere il successore di Napolitano. Già ieri il ministro delle riforme Maria Elena Boschi aveva detto che quella del leader di Forza Italia è strategia elettorale e sarebbe meglio se Berlusconi prendesse una decisione sulle riforme. L’ex premier, dal canto suo, non vuole fare la parte del “chierichetto di Matteo”, ma indiscrezioni parlano di un leader di Forza Italia che vuol tirare la corda fino all’ultimo momento.
 
«Le riforme che arrivano non sono le riforme del signor Renzi ma le nostre riforme», ha detto Berlusconi, rivendicando che «se c’è qualcuno che da vent’anni chiede e vuole fare le riforme, questo si chiama Forza Italia, si chiama Silvio Berlusconi».
 
Per l’Italicum «abbiamo detto sì, ma la legge che sta venendo fuori è molto peggio del Porcellum», ha attaccato poi Berlusconi, ricordando che la legge elettorale «non è una riforma costituzionale» e aggiungendo che «se si andasse al ballottaggio tutti i voti dei Cinque stelle andrebbero alla sinistra».
 
«Siamo pronti a sederci ad un tavolo per discutere
sulla composizione del Senato. Ci siamo», ha poi affermato. Ma ha anche aggiunto: «Sulla riforma delSenato ci siamo ma vogliamo discutere come farla», ha continuato, spiegando di aver accettato un Senato meno costoso con membri non eletti e di aver proposto che non voti la fiducia. «Siamo in linea con questi tre elementi – ha detto – e vogliamo mantenere fino in fondo l’impegno». Ma quando è arrivato il progetto del Governo che riduce «il Senato a un dopolavoro dei sindaci in gita turistica a Roma a noi è parso che fosse fuor di ragione».
 
«Chi ci tiene alle riforme siamo soprattutto noi», ha insistito Berlusconi in un intervento di oltre 90 minuti. Poi parlando anche delle riforme presentate da Renzi, sottolineando che quella elettorale è una semplice legge ordinaria, ha aggiunto: «Delle tre l’unica vera se vogliamo è quella de Senato».
 
«Con un diluvio di questo tipo, credo che se siamo al 20% dobbiamo accendere un cero»: lo ha detto Silvio Berlusconi parlando della presenza in tv di Renzi e del risultato atteso del Fi per le Europee. Berlusconi ha definito il premier: «Nuova star del firmamento della sinistra».
 
«Noi italiani non abbiamo mai imparato a votare e spiegarlo deve essere la nostra prima missione», ha rilevato ancora l’ex premier invitandoli a chiedere agli elettori se votano «quel bel fioeu che fa scintille in tv» e rispondere loro che «non si deve votare per simpatia ma per il bene del Paese».
 
Secondo Berlusconi bisogna rivedere il fiscal compact e il limite del 3% tra il debito e il pil che considera «antistorici». «Chiediamo una moratoria – ha aggiunto – rispetto a queste decisioni antistoriche».
 
Berlusconi non ha mai citato il Nuovo Centrodestra ma si è scagliato contro le altre formazioni politiche «provenienti da noi». L’ex premier ha spiegato che queste persone sono state elette con il Pdl, che è guidato «da un leader che aveva il proprio nome nel simbolo» e ha aggiunto che avevano «firmato l’impegno di dimissioni ove avessero deciso di cambiare gruppo. Non solo hanno disdetto il voto degli elettori – ha aggiunto – ma hanno disdetto anche il loro onore e parola non rispettando l’impegno. Credo che la gente sappia giudicare». E questo giudizio «si concretizzerà – ha continuato – in risultati che non saranno premianti» alle elezioni.
 
La legge sul finanziamento pubblico ai partiti «è una legge assurda e contro di noi», ha aggiunto Berlusconi.
 
«La par condicio è esattamente il contrario di cui avremmo bisogno, è una legge contra personam, perché temevano la mia presenza in tv ma alla fine è stata una leggo contro l’Italia», ha continuato. Per l’ex cavaliere, si tratta, «di fatto», di una legge contro gli azzurri perché Fi ha «sempre potuto contare sul sostegno dello stesso Berlusconi». Dopo il via libera al provvedimento «ci siamo trovati impreparati perchè non credevamo che si potesse arrivare a un provvedimento tanto antidemocratico».
 
Berlusconi ha parlato a Milano alla conferenza stampa per la presentazione dei candidati Forza Italia alle Europee per la circoscrizione Nord Ovest. L’ex premier è stato accolto da un lungo applauso della sala. Con lui Mariastella Gelmini e Giovanni Toti, capolista azzurro nel Nord-Ovest per le europee.
 
«Giovanni Toti incarna l’identikit della persona per bene e moderata», ha sottolineato Berlusconi, dicendo di «essere contento» della sua candidatura. «È un po’ dappertutto. Ha il dono quasi dell’ubiquità. Gli ho chiesto se avesse un gemello», ha aggiunto Berlusconi.
 
«Speriamo che la legislatura duri abbastanza per fare le riforme previste o poco per andare a votare presto. Deve durare quanto serve al Paese», ha detto Toti. «Non abbiamo né paura né frenesia di andare alle elezioni», continua Toti, sottolineando che «la riforma del Senato resta nel nostro programma. Abbiamo sempre rispettato tutti i patti firmati da Berlusconi. È assurdo anche pensare che Berlusconi non rispetti un patto sulle riforme, perchè è dal ’94 che vuole fare le riforme. Oggi finalmente abbiamo un interlocutore. Se le riforme saranno scritte bene e serviranno al Paese le rispetteremo, se sarà un minestrone indigeribile… non è questione di rispettare i patti, ma di fare il bene del Paese».
 
Toti non ritiene probabili elezioni politiche anticipate in autunno, «non credo che si andrà ad elezioni anticipate in ottobre. Il consigliere politico di Forza Italia ricorda infine che «l’unica volta che è stato modificato il patto del Nazareno è perché ce lo ha chiesto Renzi e noi ab biamo detto sì. Non siamo noi ad avere problemi con i patti».

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