giovedì, Maggio 22, 2025
Politica

Nola, alla Taverna dei Giglianti tutti a “cena” con il maestro Felice Natalizio

Nola – Un appuntamento che ha il sapore dell’evento. Riscoprire le più belle canzoni della millenaria tradizione dei Gigli, rivisitate in maniera originale. Tutti a cena con un’ospite d’eccezione: Felice Natalizio. Proprio lui, l’indiscusso maestro che ha firmato le melodie più suggestive del repertorio della musica dei Gigli di tutti tempi.

Tutto questo sarà di scena alla “Taverna dei Giglianti”, in via San Paolino, che come mission ha l’obiettivo di coniugare la riscoperta dei sapori tipici della nostra terra con la tradizione dei Gigli. Un binomio che non potrà che risultare vincente soprattutto se venisse preso a modello e moltiplicato su ampia scala. Ma il laboratorio di sonorità e di sapori messo su da Alessandro Forino, in tal senso, rappresenta un primo ed importante passo.

Gli ospiti della Taverna dei Giglianti nella serata fissata per il 30 novembre avranno la possibilità di assaporare squisite portare accompagnate da un elisir di musica e di canzoni destinato a palati sopraffini.

Tutti i brani, scelti dalla sterminata produzione di Natalizio, saranno rivisitati in chiave ambient – swing – tango. Ad interpretare i brani sarà la bellissima voce del nipote del maestro, Feliciano Natalizio accompagnato per l’occasione da musicisti di sicuro valore. In particolare, la formazione sarà composta da Nunzio Forino al contrabbasso, Vanny Albi alla chitarra, Felice Big Caccavale al piano, Felice Forino al sax soprano – contralto – tenore e Giosuè Carbone alle percussioni. Saranno eseguiti pezzi come Vutammela a tarantella (sarto 1982) ‘A sciurara (sarto 1981), Core nulano (1950), Serenata ( barca 1982), Cheste si tu ( calzolaio 1985), Si putesse ( fabbro 1972), paese mio (fabbro 1980), a Quartigliera (bettoliere 1977),’o pianino ( ortolano 1980) Acqua chiara ( calzolaio 1984) Io te voglio ( calzolaio 1986)

Per oltre settant’anni il maestro Natalizio ha rivestito con le sue note il folklore nolano. Mille canzoni circa che ripercorrono la storia, i cambiamenti, le sofferenze ,le gioie di una nolanita’ sentita e portata avanti con orgoglio. All’età di circa 13 anni (nel 1919) compose la sua prima canzone per il Giglio del Bettoliere ,intitolata :”Don Pasquali’ comme parla ‘o giurnale?” .

Nel 1985 ha composto Salve o Nola (“Inno a San Paolino”) con versi di Mons.Andrea Ruggiero.

Un evento di alto profilo quello in programma alla Taverna dei Giglianti che rappresenta uno stimolo per un ritorno alle origini. Solo tornando ad abbeverarci alla vera fonte della tradizione, anche e soprattutto nella sua espressione musicale e poetica, si assicurerà, infatti, alla millenaria Festa dei Gigli quel salto di qualità che tutti auspicano. Un salto che  anche l’eventuale riconoscimento Unesco non potrà dare se non sarà sopportato da uno sforzo corale da parte di tutti. La qualità della musica e dei testi rappresentano in questo percorso un punto di partenza perché sono l’espressione e lo specchio non solo della nostra tradizione, ma anche della nostra identità culturale.

 

di Antonio D’Ascoli

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