giovedì, Maggio 15, 2025
Cronaca nazionale

Papa Francesco conclude la GMG

Circa tre milioni di fedeli hanno assistito alla messa conclusiva della XXVIII Giornata mondiale della gioventù che Papa Francesco ha ufficializzato a Rio de Janeiro a conclusione del suo viaggio in Brasile. Bergoglio ha lanciato al mondo anche forte messaggio contro l’aborto e in favore della vita. 
Proprio per questo sulll’altare il Pontefice ha accolto una bimba piccolissima anacefala. A quanto si apprende, Bergoglio aveva incontrato i genitori della piccola ieri mattina dopo la messa in cattedrale e li ha invitati a partecipare oggi alla liturgia.

I bimbi nati senza cervello solitamente non sopravvivono, la piccola invece è ancora in vita. I genitori hanno deciso di portare avanti la gravidanza dopo aver appreso che la piccola sarebbe stata anacefala. Alla funzione a Copacabana era presente anche il presidente dell’Argentina, Cristina Fernandez, giunta appositamente da Buenos Aires.

L’omelia del Papa. «Cari fratelli e sorelle, cari giovani, andate e fate discepoli tutti i popoli». Con queste parole, Gesù si rivolge a ognuno di voi, dicendo: ‘È stato bello partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù, vivere la fede insieme a giovani provenienti dai quattro angoli della terra, ma ora tu devi andare e trasmettere questa esperienza agli altri’. Gesù ti chiama ad essere discepolo in missione! Oggi, alla luce della Parola di Dio che abbiamo ascoltato, che cosa ci dice il Signore? Tre parole: Andate, senza paura, per servire». Così papa Francesco nell’omelia della messa conclusiva della XXVIII Gmg, celebrata a Copacabana.
«Andate»! ripete il Papa. «In questi giorni, qui a Rio, avete potuto fare la bella esperienza di incontrare Gesù e di incontrarlo assieme, avete sentito la gioia della fede. Ma l’esperienza di questo incontro non può rimanere rinchiusa nella vostra vita o nel piccolo gruppo della parrocchia, del movimento, della vostra comunità. Sarebbe come togliere l’ossigeno a una fiamma che arde. La fede è una fiamma che si fa sempre più viva quanto più si condivide, si trasmette, perchè tutti possano conoscere, amare e professare Gesù Cristo che è il Signore della vita e della storia». «Attenzione, però! – ammonisce Francesco – Gesù non ha detto: se volete, se avete tempo, ma: ‘Andate e fate discepoli tutti i popolì. Condividere l’esperienza della fede, testimoniare la fede, annunciare il Vangelo è il mandato che il Signore affida a tutta la Chiesa, anche a te; è un comando, che, però, non nasce dalla volontà di dominio o di potere, ma dalla forza dell’amore, dal fatto che Gesù per primo è venuto in mezzo a noi e ci ha dato non qualcosa di Sè, ma tutto Se stesso, ha dato la sua vita per salvarci e mostrarci l’amore e la misericordia di Dio».
Il Papa si sofferma dunque sulla seconda esortazione «Senza paura». «Qualcuno – dice – potrebbe pensare: ‘Non ho nessuna preparazione speciale, come posso andare e annunciare il Vangelo?’». Caro amico, la tua paura non è molto diversa da quella di Geremia, un giovane come voi, quando è stato chiamato da Dio a essere profeta. Abbiamo appena ascoltato le sue parole: ‘Ahimè, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perchè sono giovanè. Dio dice anche a voi quello che ha detto a Geremia: ‘Non avere paura, perchè io sono con te per proteggertì. Lui è con noi! Non avere paura! ripete Francesco – Quando andiamo ad annunciare Cristo, è Lui stesso che ci precede e ci guida. Nell’inviare i suoi discepoli in missione, ha promesso: ‘Io sono con voi tutti i giornì. E questo è vero anche per noi! Gesù non ci lascia soli, non vi lascia mai soli! Vi accompagna sempre».
«Gesù poi non ha detto ‘Va, ma ‘Andate: siamo inviati insieme. Cari giovani, sentite la compagnia dell’intera Chiesa e anche la comunione dei Santi in questa missione. Quando affrontiamo insieme le sfide, allora siamo forti, scopriamo risorse che non sapevamo di avere. Gesù non ha chiamato gli Apostoli a vivere isolati, li ha chiamati per formare un gruppo, una comunità. L’ultima parola: per servire – prosegue Papa Bergoglio – All’inizio del Salmo che abbiamo proclamato ci sono queste parole: ‘Cantate al Signore un canto nuovò. Qual è questo canto nuovo? Non sono parole, non è una melodia, ma è il canto della vostra vita, è lasciare che la nostra vita si identifichi con quella di Gesù, è avere i suoi sentimenti, i suoi pensieri, le sue azioni. E la vita di Gesù è una vita per gli altri. È una vita di servizio».
«Evangelizzare è testimoniare in prima persona l’amore di Dio, è superare i nostri egoismi, è servire chinandoci a lavare i piedi dei nostri fratelli come ha fatto Gesù», dice ancora il Papa.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *