martedì, Maggio 6, 2025
Cronaca

Rievocare sogni e fantasie, studio italiano svela le aree del cervello che lo consentono

Un paradigma sperimentale innovativo per ottenere informazioni sulle aree cerebrali coinvolte nella rievocazione di sogni e fantasie. Ne parla uno studio tutto italiano a firma di un team di ricercatori coordinato da Francesco Benedetti, capo Unità Psichiatria e Psicobiologia Clinica dell’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano, e da Armando D’Agostino, del dipartimento di Scienze della Salute dell’Università degli Studi di Milano. La ricerca, pubblicata sul ‘Journal of Sleep Research’, è stata svolta presso il Centro di Risonanza Magnetica ad Alto Campo del San Raffaele.
 
In una singola sessione di risonanza magnetica funzionale è stato chiesto ai soggetti coinvolti di confrontarsi con la narrazione delle proprie fantasie e dei propri sogni, raccolti in un diario durante il mese precedente. Durante la rievocazione di queste esperienze si attivano aree corticali specifiche dell’emisfero destro (giro frontale inferiore e giri temporali medio e superiore), associate alla creatività e all’immaginazione.
 
La scoperta ha evidenziato che tali aree si attivano soltanto quando i soggetti rievocano le fantasie e si disattivano progressivamente durante la rievocazione dei sogni, che rimangono così incoerenti e incomprensibili anche nella veglia. I risultati ottenuti suggeriscono, quindi, che queste strutture fronto-temporali siano responsabili sia del mantenimento di una consequenzialità logica elevata, come nella veglia e nell’esperienza del fantasticare, sia del suo venire meno durante l’esperienza del sogno.
 
“Questi risultati, ottenuti grazie alle tecnologie innovative di risonanza magnetica impiegate all’Irccs Ospedale San Raffaele – commenta Benedetti – aprono un nuovo percorso per la comprensione di stati mentali patologici quali la psicosi, una condizione psichiatrica grave quale la narrazione dell’esperienza cosciente può essere compromessa come nel sogno”. “Con questo lavoro – aggiunge D’Agostino – abbiamo sviluppato un paradigma sperimentale innovativo che consente di ottenere informazioni circa le aree cerebrali coinvolte nella rievocazione di sogni e fantasie. È un importante traguardo nell’ambito delle neuroscienze che si confrontano con l’impossibilità di accedere a un’osservazione diretta di questi stati mentali”.

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