mercoledì, Maggio 14, 2025
Politica

Torna l’ora legale, ma non per tutti

Nella notte tra sabato 24 e domenica 25 marzo entrerà in vigore l’ora legale (“Orario Estivo”). Alle 2.00 sposteremo le lancette degli orologi avanti di un’ora e perderemo 60 minuti di sonno che recupereremo ad ottobre, quando nella notte tra il 27 ed il 28 tornerà l’ora solare (Ora del Fuso).

 

Nel 1784, fu Benjamin Franklin, a teorizzare per primo l’adozione di un orario convenzionale che seguisse la luce del sole e che avesse come obiettivo il risparmio energetico, in realtà per risparmiare sulle candele, lampade e torce che si consumano all’epoca.

La sua idea non ebbe però seguito, fino a quando, nel 1907, William Willet, un costruttore inglese, la ripropose, questa volta con successo: e così, nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera al British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate. Fu un esempio seguito da molti stati, soprattutto durante il periodo bellico.

 

In Italia, l’ora legale venne adottata per la prima volta nel 1916, dal 3 giugno al 30 settembre, tramite il “Decreto Legge Luogotenenziale 631 del 25 maggio 1916”. Negli anni successivi, e fino al 1920, l’inizio fu anticipato a marzo. Sospesa dal 1921 al 1939, l’ora legale tornò in vigore nel 1940, con “Regio Decreto Legge 664 del 13 giugno 1940”, e negli anni del periodo bellico, e vi rimase fino al 1948, anno in cui venne nuovamente abolita. L’adozione definitiva risale al 1966, durante gli anni della crisi energetica. Fino al 1979 venne stabilito che l’ora legale dovesse durare quattro mesi, dalla fine di maggio/inizi di giugno alla fine di settembre/inizi di ottobre. Dal 1981 al 1995, invece, si stabilì di estendere la durata a sei mesi, dall’ultima domenica di marzo all’ultima domenica di settembre. Nel 1996 fu introdotto un ulteriore prolungamento di un mese, per cui l’inizio rimane fissato all’ultima domenica di marzo e la fine all’ultima domenica di ottobre.

Non tutti i Paesi, però, adottano l’Ora Legale.
In Giappone, ad esempio, vige tutto l’anno l’ora solare. Gli agricoltori per primi sono sempre stati contrari all’ora legale, perché è soprattutto nelle prime ore della mattina che si concentra il lavoro nei campi ed è allora che serve più luce. L’ “Associazione nazionale scientifica del sonno” del Giappone ha anche realizzato una ricerca in cui si testimoniano i rischi di insonnia che si possono correre con l’adozione dell’ora legale, la cui eventualità viene definita “un attentato alla salute psicofisica della popolazione”.

Neanche in gran parte dei Paesi dell’Africa si adotta l’ora legale; mentre  In Russia dal 2011 è stata abolita l’ora solare mantenendo così tutto l’anno l’ora legale. Tale decisione è stata presa da Dmitrij Anatol’evic Medvedev con la motivazione che il cambio d’ora in inverno è portatore di stress. La Bielorussia, vista la vicinanza politica alla Russia ha deciso di adottare lo stesso sistema mantenendo l’ora legale. In Ucraina inizialmente si è pensato di adottare il sistema russo ma nel mese di novembre è stata smentita la notizia rendendo di fatto il vecchio sistema orario (con il cambio d’ora invernale) ufficiale.

I Paesi della “fascia tropicale” non adottano l’ora legale, in quanto la variazione delle ore di luce durante l’arco dell’anno è minima e non consente di avere ore di luce sufficienti la mattina per giustificare uno spostamento di lancette in avanti di un’ora per aggiungere luce alla sera.

Nell’emisfero australe, essendo le stagioni invertite rispetto all’emisfero boreale, anche l’ora legale segue un calendario invertito: in Australia è in vigore da ottobre a fine marzo o inizio aprile, con possibili variazioni da stato a stato, mentre in Brasile si va dalla terza domenica di ottobre alla terza domenica di febbraio.

di Vincenzo Nappi

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