Art.18: stamane è mancato il numero legale per la discussione in Senato

Lavori sospesi al Senato, che ha all’esame il Jobs act, su cui il governo ha messo la fiducia. La seduta riprenderà alle 16. I lavori dell’assemblea di Palazzo Madama sono stati sospesi a causa della mancanza per la quarta volta consecutiva del numero legale. 

Il Jobs Act è un atto che «dà l’imprinting riformista, anche di un certo riformismo spinto al Governo, e quindi è uno di quei temi per cui il Governo o va avanti perché ottiene la fiducia o casca perché non la ottiene». Lo ha detto, a Rtl 105.5, il ministro Angelino Alfano, rivelando di aver «fortemente spinto» perché venisse autorizzata la fiducia.

Se non si precisa quali siano «i casi in cui un licenziamento si possa considerare disciplinare» viene meno «grande parte del significato della eliminazione dell’art. 18» perché se si lascia così «il giudice potrà fare quello che vuole», ha aggiunto Alfano. «L’art. 18 va tolto tranne nelle fattispecie identificate».

«È bene – ha proseguito Alfano – che ciascuno sia chiamato di fronte alla propria responsabilità nei confronti del Paese a dire sì o no ad un provvedimento che inevitabilmente nella storia di questo Governo ne marcherà l’identità. Non si può pensare di sostenere un Governo o una maggioranza staccandosi da questo provvedimento, perché è il tipico provvedimento che giustifica la fiducia».

nel Pd intanto i dissidenti restano contrari alla riforma dell’articolo 18. «Mi alzerei domani e voterei “no” alla fiducia . Direi a Renzi» che «lo spettacolo è finito, non sei alla “Ruota della Fortuna”, gli italiani, i lavoratori meritano rispetto. Abbiamo chiesto a Renzi di dire la verità – cosa che non sta facendo – sulla riforma del lavoro. Quanti sono i soldi che si possono mettere sul Jobs Act? Qual è la vera partita sull’articolo 18?», ha affermato il senatore del Pd Corradino Mineo, intervenuto questa mattina a Coffee break su La7.

«Renzi fa il decisionista ma in realtà semina solo caos politico. La plurima mancanza del numero legale al Senato è frutto del congresso permanente che si svolge all’interno del Pd. Renzi decide ma il partito non lo segue. Peraltro vorrebbe frettolosamente mettere la fiducia su una delega – già questa scelta assolutamente discutibile – i cui contenuti non sono ancora noti. Una sorta di fiducia sulla persona a scatola chiusa», ha dichiarato il senatore Maurizio Gasparri (FI). «Adesso ci si scatenerà contro il Senato che non ha accordato il numero legale. Ma voglio sottolineare che molti di noi erano presenti in Aula e non hanno concesso il numero legale per una scelta politica, perché una prassi di questa natura è assolutamente inaccettabile. Ne tenga conto chiunque vigili da qualsiasi postazione istituzionale sulle condotte del governo. Se è giusto riformare le leggi sul lavoro, non è corretto farlo con queste modalità e soprattutto con contenti assolutamente sconosciuti», conclude Gasparri.

«Quella riforma io non la firmo assolutamente. Io vado a votare anche con le stampelle: contro». Lo ha affermato il senatore di Forza Italia, Augusto Minzolini, a Coffe Break, su La 7, rispondendo ad una domanda sulla possibilità che Forza Italia intervenga per sostenere il governo durante il voto di fiducia sul Jobs Act.

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