Boom delle azioni Ferrari in borsa

”Exor potrebbe acquisire altre azioni in Ferrari coerentemente con la sua filosofia generale di investimento in base alla quale cerca di avere posizioni di controllo (generalmente il 30% o più delle azioni) nelle società in cui investe”. È quanto riporta un documento inviato alla Securities and Exchange Commission degli Usa il 4 gennaio, quando lo scorporo da Fca è diventato operativo e la Rossa ha debuttato alla Borsa di Milano.

Il filing precisa che Exor controlla il 23,5% del capitale ordinario della casa di Maranello, ma grazie ai diritti speciali ottenuti in fase di scorporo da Fca, il suo potere di voto è al 33,4%. A sua volta Piero Ferrari, legato da un patto ad Exor, ha il 10% del capitale ordinario di Ferrari e il 15,4% dei diritti di voto. Complessivamente quindi – come indica il documento – Exor e Piero Ferrari detengono il 48,8% dei diritti di voto di Ferrari. Il filing dettaglia inoltre i titoli Ferrari ottenuti con lo scorporo da John Elkann (13.300), Sergio Marchionne (1,462 milioni), Andrea Agnelli (1.122) e Tiberto Brandolini d’Adda (700). Lo scorporo prevedeva l’assegnazione di un’azione Ferrari ogni 10 azioni Fca detenute.

 

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