Gigli, Barca 2017: inizia la Festa

Nola – Si è appena conclusa l’ edizione 2016 della Festa dei Gigli che già l’intera città è proiettata a quella del prossimo anno. Il ciclo perpetuo della kermesse è una sorta di araba fenice che rinasce dalla proprie ceneri: del resto, così come da tradizione le stesse assegnazioni per i nuovi protagonisti per l’edizione 2017 è avvenuta al palazzo di città a mezzanotte di domenica scorsa, mentre era in pieno svolgimento la ballata dei Gigli e della Barca. I nuovi comitati vanno dunque formandosi così come l’abbinamento con le paranze. Quella in corso è la fase delle mediazioni e delle trattative dove i nuovi maestri di festa cercano di definire i propri team che dovranno comprendere le botteghe che dovranno realizzare le macchine, i cantanti e le divisioni musicali. Tra le storie particolari della Festa in corso di costruzione vi è quella legata alla Barca 2017 la cui assegnataria, Maria Emilia Cassese è una giovane donna che tra pochi giorni compirà appena 100 anni. Intorno a lei, un gruppo di giovani, quelli di Orgoglio nolano che da alcuni anni si sta occupando dei festeggiamenti e del trasporto del simbolo della Festa. L’altra sera si è dato inizio al percorso che durerà un anno fino alla prossima grande “ballata”. I giovani, infatti, hanno incontrato la nonnina per celebrare il “taglio del nastro dei festeggiamenti”. Maria Emilia è in città una delle icone viventi della Festa. E’ infatti la moglie di Antonio Iorio, meglio conosciuto come  Totonno e’Fraullillo, mitico capo paranza scomparso diversi anni fa. Di lui si ricorda la rivalità con un altro grande capo paranza, Giovanni Guida, detto O’Barbiere che segnò gran parte degli anni ’50 e ’60. Totonno era cresciuto in una famiglia che da sempre era impegnata in prima linea nella partecipazione alla Festa dei Gigli, in particolare nell’ allestimento delle paranze. Già il papà di Antonio, (Paolino) e lo zio Gennaro, negli anni ’30, erano impegnati nel trasporto dei Gigli. 

Il debutto di Totonno fu nel 1946, a soli 34 anni, con il Giglio del Bettoliere, maestri di festa i “ Sardagnuoli”. Il 1948 fu un anno cruciale. Il trasporto del Giglio del Beccaio segnò l’avvento di “Fiorin Fiorello” diventato poi l’inno della paranza, soppiantando la vecchia “ Marciulianata” Nel 1968 è rimasta poi memorabile l’uscita da via Remodini che tutti ritenevano impossibile. L’ultima sua volta da capoparanza fu nel 1974. Quell’anno, maestri di festa erano proprio i fratelli Fraullillo: dopo le Carceri, Totonno venne colto da un malore. Da quell’anno la sua partecipazione alla Festa fu solo in veste di “consulente” ed in aiuto di maestri di Festa e altri capi paranza, in particolare della paranza “Parient ed amici cari. Nei suoi racconti nonna Maria ricorda spesso le gesta del marito con il quale ha condiviso tanti memorabili momenti. E la Festa che insieme ai ragazzi di Orgoglio nolano si accinge a vivere sembra essere in tal senso anche un messaggio di continuità, un passaggio tra passato e futuro, un abbraccio tra generazioni unite dal ponte dell’amore verso la Festa. 

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