I giovani ed i musei. Il nuovo fenomeno dell’imbrattare i monumenti: intervista a Giacomo Franzese, direttore del Museo Archeologico di Nola

Nola – Imbrattare un monumento per lanciare un messaggio sociale: sembra essere questa la nuova tendenza di gruppi, associazioni, o semplicemente di personalità isolate che provano a “rubare” l’attenzione dei mass media per una finalità a loro dire positiva. Un ultimo caso si è registrato a Licata in provincia di Agrigento dove degli sconosciuti – lo scorso 25 aprile – si sono introdotti nella villa comunale imbrattando di vernice rossa il monumento all’ingresso.

Abbiamo raccolto a tal proposito l’opinione del direttore del Museo Archeologico di Nola, Giacomo Franzese

L’associazione che trasmette un messaggio danneggiando o fingendo di danneggiare un’opera d’arte non è un’associazione che fa il bene della comunità. Questo comportamento trasgressivo, solo per fare audience o per attrarre l’attenzione, lascia il tempo che trova perché, di fatto, poi quel messaggio viene veicolato come un messaggio negativo; un comportamento da non tenere. Credo siano dei ragazzi che non sappiano comunicare, perché se tu per comunicare sei costretto ad agire contro legge o a rischiare di danneggiare un’opera d’arte hai sbagliato proprio metodologia. Io credo che sia un fenomeno destinato a finire, perché non troverà quel riscontro che loro cercano, anzi rischiano di danneggiare anche la causa per la quale pensano di battersi”.

Sulla scarsa affluenza di grandi e piccoli ai musei Franzese precisa: “E’ importante che le persone e, in particolar modo, i ragazzi lo frequentino perché può diventare, oltre che il luogo che ospita un premio o una visita fatta con la scuola, un luogo di stimolo di quelle che possono essere eventuali potenzialità di un ragazzo”.   

di Michelangelo Polise

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