Il governo approva il decreto sulla “terra dei fuochi”

Terra dei fuochi e Ilva. Due delle emergenze ambientali che l’Italia si è trovata ad affrontare negli ultimi mesi. Anche se forse sarebbe meglio dire negli ultimi anni visto che i ritardi accumulati sul tema sono enormi. Con tutto ciò che questo comporta per la salute dei cittadini. La speranza è che da domani qualcosa cambi. 

Cinque i punti qualificanti: monitoraggio e classificazione dei suoli, accertamento dello stato di inquinamento dei terreni, riforma dei reati ambientali, accelerazione e semplificazione degli interventi necessari, più risorse per le bonifiche.

La novità più significativa è sicuramente il fatto che, d’ora in avanti, viene introdotto il reato di combustione illecita di rifiuti. Sarà quindi vietato appiccare roghi tossici e i colpevoli verranno puniti con la reclusione da 2 a 5 anni (da 3 a 6 se si tratta di rifiuti pericolosi). La pena viene maggiorata se tutto ciò avviene: nell’ambito dell’attività di un’impresa e in territori interessati da dichiarazioni di stato di emergenza rifiuti. Mentre è prevista la confisca dei mezzi utilizzati e dell’area in cui è stato commesso il reato. Nel decreto c’è anche la possibilità «di utilizzare i militari per consentire un presidio del territorio».

Per quanto riguarda l’Ilva, invece, posta la necessità di portare a compimento il piano di risanamento ambientale, si prevede che questo vada finanziato attraverso le risorse finanziarie personali dell’ingegner Riva.

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