In caso di vittoria del M5S alle europee Renzi dichiara che non si dimetterà

Rush finale dei partiti per le elezioni europee, in uncrescendo di polemiche che secondo alcuni osservatoriinfluenza anche l’andamento del sempre temuto spread. 
Se il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano richiama ad una «serenità» vissuta come «conquista», nell’agone della campagna elettorale continuano a menare fendenti i leader dei tre partiti maggiori. Il premier Matteo Renzi indossa i panni del presidente del Consiglio e mette in evidenza che «Grillo e Berlusconi se le stanno dicendo di tutti i colori, io li lascio fare noi abbiamo da governare». D’altronde, «loro si possono insultare quanto vogliono, anche perchè sono consumati protagonisti dello spettacolo. Io ho da governare e da risolvere i problemi».

Il premier, comunque, prende di petto anche lo spauracchio numero uno di questa tornata: il rischio di un’astensionismo record: «Se davvero credi che l’Europa debba cambiare e che possa farlo grazie all’Italia, dacci una mano», scrive in una lettera agli elettori Pd in cui lancia l’hasthag “Unoxuno”. E ancora: «Sto firmando molti accordi per investimenti italiani e stranieri nel nostro Paese: sono posti di lavoro. Non buttiamo via questa occasione. Uno per uno, sono sicuro ce la faremo».

L’appello, inoltre, espresso in una lettera agli elettori, è di portare al seggio «un amico, un collega, un conoscente, un condomino», magari un «deluso dalle promesse non mantenute di Grillo o impaurito» dai suoi toni, uno che «non crede più» in Berlusconi o che «era deluso dalla sinistra». 

Il tutto nella consapevolezza, dice in un’intervista radiofonica che «anche se arrivassi primo alle europee, ipotesi in cui credo, non cambiarebbe niente neanche in positivo per me, perché non è che la legittimazione arriva dalle europee». In Europa, comunque serve concretezza: «Al Parlamento europeo non abbiamo bisogno di pagliacciate o di chi sale sul tetto, abbiamo bisogno di chi porta in alto i valori dell’Italia in Europa».

Niente dimissioni se vince Grillo «No, Casaleggio sinceramente a me un po’ mi inquieta, nell’intervista al Fatto ha detto che tutto ciò che è virale è vero… comunque i ministri per il momento li scelgo io, abbiamo bisogno di persone serie». Così Matteo Renzi ha risposto durante la trasmissione “Otto e mezzo” alla domanda seBeppe Grillo e Casaleggio potrebbero fare i ministri.

Il premier ha poi escluso di dimettersi nel caso in cui il Grillo dovesse vincere le europee: «Io posso andare a casadomani mattina ma lo faccio se il Parlamento mi impedisce di fare le riforme. Non sono aggrappato alla seggiola, vado a casa se mi manda a casa il Parlamento».

Comunque Renzi è convinto della vittoria del Pd:«Scommetto che M5S avrà qualche voto in meno delle politiche e il Pd qualche voto in più. Non credo di arrivare alle cifre di Veltroni, passare dal 25 al 33 in un anno è tosta anche se i sondaggi fanno sognare».

«Quando finirà la campagna elettorale tornerò a correre in senso fisico», ha detto Renzi, «ma nell’ultima settimana, anche se non stiamo riuscendo a raccontarlo bene, abbiamo fatto cose straordinarie: dall’accordo con Qatar per 1500 posti e 1 miliardo di investimenti per la Sardegna, ieri 50 milioni in Puglia, domani annunciamo una commessa di Fincantieri oltre a Electrolux. L’obiettivo è salvare i posti di lavoro, io corro per questo».

La Tasi «La Tasi è una tassa comunale decisa dal precedente governo, i sindaci scelgono se alzarla o abbassarla. Dei primi comuni, scrive Il Sole, 12 hanno una tasi più alta dell’Imu e 50 comuni più bassa. Bisogna chiedere ai sindaci e comunque nella maggioranza è più bassa dell’Imu».

 

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