La “primavera cimitilese” dura poco meno di due anni: il bilancio non passa, l’amministrazione Di Palma va a casa. Scala “Mai chiamati per confrontarci sul documento finanziario”

Cimitile – Con sei voti a favore e sette contrari, il bilancio di previsione del comune di Cimitile non passa. Inevitabile la conseguenza: l’ente sarà dichiarato sciolto e la parola passerà nuovamente ai cittadini al primo appuntamento possibile con le urne. Giunge, anzitempo al capolinea, l’ esperienza amministrativa del sindaco Francesco Di Palma, rispetto alla quale molte speranze erano state riposte per una svolta nella politica locale. Ed invece così non è stato. Anzi, l’amministrazione comunale non è mai, di fatti, decollata e sin dalle prime battute è stata segnata da profonde divisioni interne. L’inizio della fine si è determinato con lo “strappo” dei tre consiglieri, Massimo Scala, Michela De Risi, e Rosanna Peluso che hanno infatti costituito il gruppo autonomo battezzato “Uniti per Cimitile”, prendendo così le distanze dall’azione amministrativa del sindaco, giudicata poco incisiva e scarsamente collegiale. Ma la costituzione di un gruppo indipendente è stato solo l’epilogo di un’ impasse politica che già nell’ottobre dello scorso anno era giunta ad un punto critico. In quella circostanza, infatti, il sindaco azzerò la giunta dopo che alcuni consiglieri non si erano presentati ad un Consiglio comunale. Ad uscire dall’esecutivo furono Massimo Scala, Michela De Risi, Rosanna Peluso, e Tommaso Panagrosso, a favore di Rosa Vaia, Salvatore Bernucci, Geremia Napolitano, e Filomena Balletta che sono rimasti in seno all’esecutivo fino ad oggi. “Abbiamo tentato in ogni modo – ha dichiarato oggi in Consiglio, Massimo Scala – di dialogare con il sindaco ma i nostri appelli sono caduti nel vuoto. Oggi noi non votiamo questo bilancio perché pur dichiarandoci della maggioranza non siamo stati in nessun modo coinvolti nelle scelte”. 

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