Mandatopoli, interrogatori di garanzia: Ranieri si avvale della facoltà di non rispondere

Nola – A Mandatopoli sono di scena gli interrogatori di garanzia. I quattro arrestati sono stati sentiti dal magistrato. Nulla di nuovo rispetto a quanto contenuto nell’ordinanza è emerso. In particolare, sembra che l’imprenditore coinvolto nell’organizzazione volta alla sottrazione di fondi dalle casse comunali, Antonio Mercogliano, abbia sostanzialmente confermato quanto riferito agli investigatori nel corso della fase istruttoria. Come risulta dall’indagine, il Mercogliano, nel mese di settembre quando indiscrezioni varie hanno sollevato il coperchio sull’affaire “Mandatopoli, si portò presso la caserma della Guardia di Finanza per rendere spontanee dichiarazioni. In quella circostanza precisò di essere stato chiamato dai dipendenti comunali, Mena De Sena e Angelo Ranieri, entrambi dell’ufficio ragioneria.  I due gli avrebbe chiesto la disponibilità a “prestare” la propria ditta “ che era in regola, per far eseguire lavori a persone che non erano in regola”. L’ imprenditore riferì che quando gli veniva accreditata la somma, ne prelevava una parte della stessa al netto dell’Iva e la consegnava in contanti ai due impiegati. Questi ultimi, infatti, gli indicavano di volta in volta, anche l’oggetto della fattura da presentare regolarmente al comune. Proprio per questo Mercogliano dichiara di aver sempre pensato che tutto avvenisse in piena legittimità.

Nella giornata di ieri ad essere ascoltato è stato anche il dipendente Angelo Ranieri anch’egli detenuto in carcere. A quanto pare lo stesso si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ranieri è indicato dall’accusa come un personaggio chiave nell’ambito del sistema di Mandatopoli. L’impiegato infatti avendo la delega funzionale al bilancio, conosceva quelli che erano i capitoli capienti evincendoli dai residui dei vari esercizi. “Un sistema semplice quanto devastante nei suoi esiti” lo ha definito il Gip. Un meccanismo ben rodato che ha funzionato per ben dieci senza che alcuno si accorgesse di nulla.

Altro personaggio fondamentale della vicenda è l’impiegata Mena De Sena. La stessa all’emergere dello scandalo ha immediatamente rassegnato le dimissioni dal proprio incarico. De Sena già in fase di istruttoria è stata ascoltata dagli inquirenti dichiarando che nel 2004 fu chiamata in un incontro dove erano presenti il sindaco Felice Napolitano e lo stesso Angelo Ranieri. In quella circostanza, il primo cittadino, tra l’altro venuto a mancare da qualche anno, gli avrebbe rappresentato la necessità di reperire fondi per persone indigenti e proprio per questo le avrebbe chiesto di formare mandati a nome della ditta di Antonio Mercogliano. Da allora sarebbe, secondo la De Sena, iniziato il meccanismo proseguito fino allo scorso luglio e da cui l’impiegata afferma di non aver ricevuto alcun vantaggio economico. Dichiarazioni che hanno naturalmente la necessità di essere riscontrate.

 

 

 

 

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