Mandatopoli, Maggio “Nel mio incarico pro tempore da dirigente alle finanze chiesi una ricognizione dei residui”

Nola – Obiettivo: “fare chiarezza”. Chi ha sbagliato, sottraendo denaro dalle casse comunali, pagherà. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Geremia Biancardi tiene fede ai propri principi già esplicitati appena lo scandalo di “Mandatopoli” si è palesato. Il primo passo concreto è stato fatto. Lunedì, infatti, si è insediata la commissione incaricata di fare luce sugli ammanchi di cassa che alcuni impiegati infedeli avrebbero perpetuato in questi anni.

 

La Commissione è formata da. Giacinto Montazzoli, Gianluigi Marotta (dirigente del settore ragioneria e finanze a scavalco da qualche mese, proveniente dal Comune di Avellino), Giovanni Greco (presidente dell’attuale Collegio dei Revisori, sorteggiato nel mese di aprile dalla Prefettura di Napoli),  Francesco Terracciano e. Alberto Maria Borrelli (componenti del collegio dei revisori, sempre sorteggiati dalla Prefettura di Napoli ai sensi della nuova normativa) ed infine, come professionista esterno, è stato nominato il Giuseppe Terracciano al quale verrà corrisposto un compenso omnicomprensivo lordo di undicimila euro, mentre tutti gli altri membri non riceveranno alcuno compenso.

 

E sul compenso da corrispondere a Giuseppe Terraciano si sono scatenati i venti della polemica, agitati in particolar modo da Città Viva .

 

 

La Commissione dovrà verificare l’intera contabilità dell’Ente relativamente al quinquennio 2004-2009. Ma già si dice che la verifica sarà estesa fino al 2013 ed anche agli anni precedenti al 2004, in quanto da verifiche sommarie degli uffici finanziari dell’Ente sono stati riscontrati nel periodo 2001-2003 altri cinquecentomila euro di ammanchi

 

Anche se al momento difficile quantificare il danno alle casse comunali appare chiaro che stiamo parlano di qualche milione di euro.

 

L’intero meccanismo di sottrazione delle risorse faceva leva sui così detti residui attivi e passivi. Si tratta di poste di bilancio che riguardano rispettivamente somme accertate e non riscosse entro il termine dell’esercizio finanziario e somme impegnate e non pagate al termine dell’esercizio, di cui non esiste un elenco preciso. Tutto questo nonostante l’obbligo in capo ai dirigenti e le sollecitazioni da parte della giunta e del consiglio comunale.

 

Ed a tal  proposito il dirigente ai Beni culturali e Politiche sociali, Felice Maggio precisa che nella qualità di dirigente pro-tempore del settore Finanze nel periodo gennaio-aprile 2013 inviava in data 26 febbraio 2013, ai dirigenti Carmine Lanzaro, Gaetano Oliva, Paolino Santaniello, Giacomo Stefanile una nota (ai sensi dell’art. 228 comma 3 del d.lgs. 18 08/2000 n. 267) con la quale chiedeva una veritiera e reale cognizione dei residui attivi e passivi (anche se negativa) al fine della predisposizione del conto consuntivo 2012. “Purtroppo – continua Maggio – alla fine del mese di marzo nessuno dei dirigenti aveva fatto pervenire all’ufficio ragioneria quanto richiesto dal sottoscritto e nemmeno la nota di sollecito da parte del segretario generale ebbe esito positivo, tanto che il consuntivo 2012 fu approvato con allegata la sola ricognizione e riaccertamento dei residui attivi e passivi provenienti dall’esercizio finanziario 2011 e precedenti del sottoscritto in quanto titolare anche della dirigenza all’ambiente, nel frattempo avevo per motivi di eccessivi impegni lasciato l’incarico di dirigente finanziario”.

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