Nola, da sei mesi la giunta è con un assessore in meno. Perchè non si procede alla nomina? Ecco tutti i retroscena

Nola – Sono passati ormai circa sei mesi dalle dimissioni dell’assessore al Bilancio, Francesca Giglio, ma il suo posto continua a rimanere vacante. La circostanza appare quanto mai singolare perché nonostante sia passato tanto tempo la questione non viene assolutamente sollevata da alcuno. La delega alle finanze è passata all’assessore Elvira Caccavale, mentre le altre, in particolare quella al commercio, restano ancora in capo al sindaco Minieri.

Al momento l’esecutivo è composto dal vicesindaco Ruggiero Iovino, dall’assessore alla Cultura, Nando Giampietro, dall’assessore all’ Ambiente, Francesco Pizzella, dall’assessore ai Lavori pubblici, Angelo Siano, dall’assessore al Bilancio, Elvira Caccavale, dall’assessore alle Politiche sociali, Nunzia Muto. A mancare è ancora il settimo assessore. Chi potrebbe essere? Al momento è quasi impossibile individuarlo, visto che sulla vicenda è calato un silenzio tombale. Quello che si sa è che dovrà essere per forza una donna.

 Questo per tenere fede alla proporzione prevista dalla legge sulla parità di genere. Al momento la stessa è rispettata, ma se si portasse la giunta a sette (numero massimo) occorrerebbe un nome in “rosa”.

Secondo il “manuale” legato al peso specifico delle singole forze politiche che compongono la maggioranza, la nomina toccherebbe a “Uniti per Nola”, gruppo di maggioranza relativa che conta ben cinque consiglieri comunali, esprimendo però il solo Angelo Siano, come assessore. (L’altro era la dimissionaria Giglio).  Vi sono altri gruppi, come ad esempio quello di Nola Democratica, che pur essendo costituiti, attualmente, da tre consiglieri comunali, esprime ben due assessori.

Contraddizioni e asimmetrie che al momento vengono vissute in silenzio e qualcuno afferma anche per senso di responsabilità. Ma se in superficie tutto sembra restituire una calma apparente, sotto la cenere il fuoco arde di continuo ed ogni tanto qualche fiammata rischia sempre di far divampare un pericoloso incendio.

Del resto non è un caso che in questi primi due anni la maggioranza abbia perso già diversi pezzi e nell’ultimo consiglio comunale è riuscita a “salvarsi” solo grazie all’aiuto esterno dei consiglieri del gruppo misto, votati tra le fila dell’opposizione, Giovanni Carrella e Carmela Scala.

A pesare come macigni sono state le assenze di Michele Pollicino (ex Nola Democratica), del Gruppo Misto, e di Lucianna Bruscino Napolitano, capo gruppo di Uniti per Nola

All’orizzonte, contrariamente a quanto la logica potrebbe imporre, non si prevede alcun tavolo di maggioranza. Al momento sembra prevalere la linea “dell’andare oltre”, non affrontando nodi così delicati per evitare di compromettere equilibri molto precari. Il prossimo appuntamento, relativo al rendiconto 2020, ci dirà se sarà riuscita l’operazione di recupero dei dissidenti, oppure si resterà inchiodati alla soglia minima di 13 voti, compreso l’aiuto esterno.

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