Nola, Manzi “Utilizziamo i beni confiscati alla camorra per bonificare le nostre terre”

Nola – “Utilizzare i beni confiscati alla camorra per bonificare i territori”. Ad avanzare la proposta è stato il consigliere comunale, delegato per la frazione di Piazzolla, Antonio Manzi. Un’ ipotesi di “compensazione” che l’esponente del Pdl dell’assise bruniana ha illustrato alla commissione anticamorra regionale, nel corso dell’audizione avvenuta nei giorni scorsi. “Ritengo che una proposta di questo tipo possa essere presa in seria considerazione – prosegue Manzi – in questo modo si attua una reale compensazione ed il territorio vedrebbe in qualche modo restituito quanto preso indebitamente”. “Prenderemo in seria considerazione questa proposta – ha dichiarato il presidente della commissione anticamorra, Gianfranco Valiante – la stessa sarà portata sui tavoli e nelle sedi dove si discute della gestione dei confiscati alla camorra. Per la verità si sta andando in questa direzione, anche con la costituzione delle così dette macroregioni della legalità, finalizzate proprio ad ottimizzare in chiave di utilità sociale le risorse sequestrate”.

 

Ma il tema dei beni confiscati alla camorra è un argomento centrale nel territorio nolano, visto che sulla questione non mancano delle contraddizioni. Fino a pochi anni fa, prima della dura controffensiva di magistratura e forze dell’ordine, avvenuta tra il 2007 ed il 2009, erano operanti nell’agro numerosi cartelli criminali. Ma dopo la fase della repressione che ha disarticolato quasi tutti i clan, almeno per quanto riguarda l’ala “militare”, risultano essere stati sequestrati alla camorra solo due beni.. A ricordare la circostanza è stato lo stesso sindaco di Nola Geremia Biancardi.

 

Una riflessione pertinente poiché i beni al momento confiscati nel territorio sono nettamente inferiori al vasto patrimonio illegale che i vari clan hanno acquisito negli anni in cui riuscivano a far sentire in maniera visibile e forte la propria presenza. In via prudenziale, comunque, il comune di Nola ha aderito al consorzio Sole che di fatto gestirà i beni confiscati. Una scelta ben precisa che evidenzia la volontà di evitare qualsiasi tipo di ingerenza o pressione, anche potenziali, nei confronti dell’ente locale. E sempre per rendere il comune immune da condizionamenti di ogni tipo, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Biancardi, ha aderito anche alla stazione unica appaltante della prefettura che gestisce tutti gli appalti dell’ente al di sopra di una certa soglia. 

Di Antonio Giuliano

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