Nola, ospedale: stato di agitazione degli addetti alle pulizie. Ancora ritardi nel pagamento degli stipendi

Nola – Ancora uno stato di agitazione per gli addetti alle pulizie dell’ospedale di Nola. Nonostante i numerosi tavoli con l’azienda, la situazione resta sempre la medesima con gli stipendi che vengono corrisposti a singhiozzo e con netto ritardo rispetto ai termini previsti.

“Ora basta!”. Urlano i lavoratori che ieri hanno inscenato una protesta, pur garantendo il livello essenziale del servizio. Un primo segnale che peròpotrebbe portare, nelle prossime settimane, ad un vero e proprio sciopero. “Ormai siamo alla fine del mese di novembre e attendiamo ancora lo stipendio di ottobre – ci dice Valentina – Così non si può più andare avanti”. La situazione per gli operatori che dopo vari passaggi di cantiere, da qualche tempo, sono in quota Flash, società appartenente al consorzio Simen , aggiudicatario dell’appalto con l’Asl Napoli 3 Sud, si profila, così come un anno fa, piuttosto fosca. “Il mese prossimo dovranno essere corrisposte anche le tredicesime – ribatte, Giuseppe – ma se l’andazzo è questo c’è poco da stare allegri. Vorrei rimarcare – continua Giuseppe – come nonostante la nostra situazione di forte difficoltà non abbiamo abbandonato il servizio, garantendo un ospedale sempre pulito ed in ordine. Ma della nostra vicenda chi si interessa?”.

Già diversi di noi hanno difficoltà la mattina anche a giungere sul posto di lavoro – evidenzia Teresa – c’è chi percorre fino a 70 kilometri : sono tutti costi che gravano sulle nostre spalle senza essere retribuiti”.

La circostanza che ha irrigidito i lavoratori che da quasi due anni patiscono questi forti ritardi nei pagamenti è la notizia che l’Asl, a sua volta, ha già pagato l’azienda che però ancora non corrisponde gli stipendi. Uno scenario che già in passato si è ripetuto. “Alcuni giorni fa – ribattono i lavoratori – ci hanno detto che avevano fatto i bonifici, ma dei soldi nemmeno la traccia. Poi ci hanno palesato delle difficoltà con le banche. Ma a che gioco giochiamo?”

Il rischio d’ impresa non può essere scaricato sui lavoratori con questa speculazione di basso profilo – tuona, Gina Atripaldi, rappresentante dei lavoratori – è la situazione di fondo che deve cambiare. Proprio per questo non ci fermeremo nemmeno in caso di pagamento degli stipendi. E’ necessario un accordo formale in cui venga detto che gli stessi vanno corrisposti in tempi. Poi ci chiediamo – continua Atripaldi – ma se queste aziende non sono capaci di avere un minimo di solidità finanziaria ma non sarebbe più opportuno bypassare il sistema degli appalti ed internalizzare gli operatori? Su questo tema metteremo in campo una grande battaglia”.

Una vicenda, quella dei ritardi nel pagamento degli stipendi che sta minando fortemente la serenità dei quasi cinquanta addetti, operanti all’ospedale di Nola e degli oltre 150 presenti in tutta l’Asl Napoli 3 Sud. Una situazione che rischia di esplodere se non sarà normalizzata da chi di dovere. Va anche detto che l’azienda ha unilaterlamente rimodulato l’orario di lavoro che a breve entrerà in vigore. I lavoratori che in gran parte già convivono con situazioni precarie sperano di non ritrovarsi in condizioni ancora peggiori. 

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