Nola, resta alta l’allerta sulle polveri sottili. Per tutelare l’ambiente occorre una rivoluzione culturale

Nola – Sono già 26 i casi di sforamenti per Pm10 dall’inizio dell’anno. E siamo solo all’inizio di marzo. Lo scorsi anno, i casi registrato sono stati ben 74 nonostante la legge fissi il limite massimo di 34: l’allarme rispetto alla qualità dell’aria nel territorio nolano, resta alto

Ad evidenziare questi dati è stato lo stesso direttore dell’Arpac Campania, Stefano Luigi Sorvino, al margine del seminario “Campania Felix: la nostra cara terra amata e maltrattata. Proteggiamola”, promosso alcuni giorni fa dall’istituto comprensivo “Bruno – Fiore” di Nola, diretto dalla professoressa Maria Iervolino.

Un fenomeno denunciato da tempo anche da diverse associazioni ambientaliste che invocano misure di contenimento per attenuare le criticità, affinché siano adottate dai comuni dell’agro. Le polveri sottili sono generate soprattutto dal pesante traffico veicolare e dai camini, sia domestici che industriali – commerciali (ad esempio le pizzerie ed altri esercizi di ristorazione). Purtroppo interventi per limitare il traffico, almeno in alcune fasce orarie, sono stati messi in campo solo da pochi comuni ed in maniera saltuaria. Esempi virtuosi – che hanno sviluppato tentativi in tal senso – sono stati solo i comuni di Pomigliano D’Arco, San Vitaliano, Marigliano. Troppo poco per un territorio che strutturalmente – è stato anche detto – presenta un inquinamento di “area vasta”, in considerazione della propria conformazione, dove i promontori intorno creano un “effetto cappa”, determinando una depressione notevole.

Ed è proprio quest’ultimo aspetto di carattere geomorfologico – come ha sottolineato ancora Sorvino – a rendere la vicenda ancora più complessa. In tal senso, un miglioramento sostanziale potrebbe venire solo da una serie di interventi strutturale che riguardino un ammodernamento tecnologico degli impianti di riscaldamento, un loro utilizzo maggiormente oculato, ma anche una serie di comportamenti singoli più ecosostenibili. Intanto l’Arpac continua a monitorare il fenomeno grazie alle centraline istallate nel comune di San Vitaliano ed a interloquire con le amministrazioni comunali.

Ma evidentemente la chiave di volta riposa su una rinnovata sensibilità ambientale che deve partire dai banchi di scuola, così come ha sottolineato il dirigente scolastico della Bruno Fiore la professoressa Mari Iervolino, nel corso del seminario che ha visto tra gli altri partecipare il presidente della IV sezione del Tar Lombardia, Gabriele Nunziata, e lo stesso direttore dell’ufficio scolastico della Regione Campania, Ettore Acerra. A chiudere l’incontro è stato il vicesindaco di Nola, Carmine Sautariello, che ha evidenziato l’importante incremento degli indici di raccolta differenziata a seguito di una stretto nei controlli da parte dell’amministrazione comunale. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *