Nola, scadono i contratti trimestrali dei chirurghi: ospedale nel caos

Nola – Scadono i contratti trimestrali di alcuni chirurghi e l’ospedale ripiomba nel caos più profondo. Ancora una giornata di estrema emergenza per l’ospedale di Nola quella di ieri l’altro. Mancanza di personale: la storia che si ripete. Questa volta però gli animi dei pazienti non hanno retto alla lunga ed inutile attesa e a volare sono stati anche insulti e parole grosse da parte di quanti chiedevano assistenza. Alla fine è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per ripristinare l’ordine e la calma. L’episodio riporta alla stretta attualità il cronico problema dell’insufficiente numero di chirurghi in servizio presso il pronto soccorso.

 Tutto questo nonostante sulla carta siano venti i chirurghi presenti nella pianta organica. Ma come sempre le apparenze possono ingannare. Difficoltà a redigere una corretta turnazione, trasferimenti d’urgenza, difficoltà, soprattutto nei casi di pronto soccorso, a poter reperire medici disponibili ad interventi operatori: al Santa Maria della Pieta sembra essere diventata normale amministrazione.

 

Una situazione che si verifica perché una buona parte di essi non è abile e arruolabile, visto che molti godono di esenzioni di vario tipo. Ed allora, riguardando meglio la lista e spuntando gli aventi diritto all’esonero ci accorgiamo che la stessa si riduce a sei 

Vedendo le cose da questa prospettiva appaiono evidenti i motivi delle difficoltà quotidiane. Con la scadenza dei contratti tempo nello stretto immediato sembra che i chirurghi abili e arruolabili siano addirittura appena due. L’amministrazione nonostante la questione sia ben nota, di fronte a tutto ciò appare in evidente difficoltà

Il problema è stato, infatti, sollevato più volte ma al momento un provvedimento strutturale in tal senso non è ancora all’orizzonte. Si sopperisce alle emergenze,  Ed a pagare sono sempre gli utenti. L’ospedale di Nola, per la sua posizione baricentrica, conta un bacino di oltre 500.000 persone. Ed il pronto soccorso quotidianamente è una vera e propria trincea. Una prima linea costantemente sotto attacco e sotto organico. In taluni casi nella turnistica si creano dei veri e propri vuoti, visto che il medico che smonta più volte non sa da chi viene sostituito.

 

Da più parti si chiede un intervento di razionalizzazione sulla pianta organica. E’ necessario alzare la soglia dei chirurghi effettivi, magari collocando diversamente quanti hanno chiesto ed ottenuto l’esonero dall’attività d’urgenza. Rinforzare la prima linea dell’ospedale è il primo passo da compiere nel più breve tempo possibile. Stabilizzare i contrattisti potrebbe essere una cosa da prendere in considerazione. “Si tratta di una situazione non più sostenibile – denunciano da tempo le sigle sindacali  – – ancora una volta si è verificata una situazione di estrema emergenza. Occorre intervenire tempestivamente”.

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