Nola, tassa di soggiorno dal primo febbraio. Gli albergatori “Abbiamo appreso della notizia solo dall’ufficio tributi: mai coinvolti”

Nola – Entrerà in vigore il prossimo primo febbraio, la tassa di soggiorno su tutto il territorio comunale. Una piccola rivoluzione all’orizzonte che coinvolgerà tutte le strutture ricettive, in particolare gli alberghi, i B&b, gli hotel, che agiranno come sostituti di imposta.

Lo scorso 14 novembre, la giunta comunale ha fissato le tariffe. In particolare per le strutture a cinque e a quattro stelle, la stessa è stata fissata in 3 euro per ogni ospite, mentre per le altre categorie in 2 euro.

Il provvedimento dell’esecutivo discende dalla delibera di Consiglio comunale dello scorso luglio in cui è stato votato il regolamento ad hoc (in considerazione di Nola quale città d’arte), rispetto al quale l’ opposizione si è astenuta ritenendo necessario il coinvolgimento degli operatori.

Ieri mattina, la questione è stato oggetto di confronto all’interno della commissione Controllo e Garanzia, presieduta dal consigliere comunale di opposizione, Maurizio Barbato che ha invitato proprio gli albergatori della città a partecipare per ascoltare la loro posizione in merito all’introduzione della nuova imposta

I diretti interessati intervenuti alla seduta dell’organo consiliari hanno accolto la “novità” con non poche perplessità. In primo luogo, tutti hanno evidenziato come siano stati contatti dall’ufficio tributi solo qualche giorno fa per la semplice comunicazione che il prossimo primo febbraio andrà in vigore l’ imposta, evidenziando le modalità per la trasmissione del tributo incassato dai clienti al Comune. Nessun coinvolgimento, invece, circa l’opportunità, le possibili esigenze dei diretti interessati che potevano essere prese in considerazione.

La tempistica poi resta il problema maggiormente rilevante, visto gli albergatori hanno già presentato il proprio tariffario per il 2024 che – ovviamente – non prevedeva la tassa di soggiorno. E ad oggi, hanno già sottoscritto anche diversi contratti per i prossimi mesi soprattutto con aziende: la maggiorazione per loro potrebbe avere un’ incidenza non da poco.

Il mancato confronto preventivo – è stato inoltre sottolineato durante l’incontro in commissione – non ha dato la possibilità di evidenziare come a Nola non vi sia ancora un reale flusso turistico, se non episodico legato al mese di giugno quando si svolge la Festa dei Gigli, visto che le presenze sul territorio comunale sono da ascrivere prevalentemente alle numerose aziende operanti e quindi quasi tutte da definire di tipo “business”. A questo va aggiunto come in città manchino tutti i servizi – anche essenziali – tipici delle realtà turistiche come mezzi di trasporto, attrazioni per visite organizzate, senza considerare i ridotti livelli di sicurezza come dimostrano la crescita di furti nelle case e di auto.

Il consigliere di maggioranza, Veria Spampanato, ha sottolineato – fermo restando la determinazione delle tariffe da parte della giunta – come l’ intento della tassa sia proprio quello di garantire le risorse necessarie per implementare i servizi. “Vanno prima previsti questi ultimi e poi richiesto il pagamento”. Ha risposto a tal proposito uno degli imprenditori presenti al tavolo. Il timore degli albergatori è che la lievitazione dei costi senza alcun beneficio per gli ospiti, azzererà il vantaggio competitivo che l’area nolana ha rispetto a Napoli favorendo i comuni limitrofi o addirittura altre aree come Caserta.

Alcuni consiglieri di opposizione come Salvatore Notaro e Vincenzo Iovino hanno chiesto di sospendere l’applicazione della tariffa subordinandola ad un confronto con gli operatori. Il consigliere Raffaele Parisi, invece, ha proposto l’istituzione di un tavolo tecnico. E’ verosimile che a stretto giro possa essere richiesto un incontro con l’assessore al ramo. 

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