Nola, “Verso il referendum costituzionale – un dialogo trasversale”: Convegno dei Leo

Nola – “Il referendum costituzionale è un tema delicato ed è giusto che la gente capisca ciò che sta andando a fare”.  Queste sono state le parole pronunciate, all’inizio del convegno, dal Delegato Area Campania – Basilicata del Distretto Leo 108 Ya, il dottor Pasquale Carbone che ha evidenziato in apertura, il motivo per cui il Distretto Leo 108 Ya (con il patrocinio dell’Ordine degli avvocati) abbia organizzato una conferenza sul tema referendum, svoltosi a Nola  a lTribunale di Nola. Ad aprire i lavori è stato l’avvocato Francesco Urraro, presidente dell’ordine degli avvocati che, ha sottolineato la sacralità della carta,visto che la si trova in qualsiasi libro di carattere giuridico/amministrativo e, quindi, decidere se cambiarla o meno è un momento di grande responsabilità. Non da meno è stato il pensiero dell’avv. Gian Vittorio Sepe, membro della Giunta nazionale AIGA (Associazione Nazionale Giovani Avvocati), il quale ha ritenuto che sia una scelta sbagliata votare per il “sì” o per il “no” soltanto perché si fa parte di quel determinato partito. “È necessario –ha evidenziato – arrivare lì nella cabina a votare dopo che si è capito qualcosa della riforma. Bisogna informarsi per agire nel miglior modo che si creda”.  Si è riallacciato a questo discorso anche il Presidente dell’Associazione “Giovani Giuristi vesuviani”, l’avvocato  Salvatore Del Giudice, il quale ha aggiunto che questo sistema di votazione è ideologico (“Sì” = Renzi/ “No” = Movimento 5 Stelle), ma non è corretto. Per far in modo che non si ragionasse in questo modo, nell’ultimo periodo, la sua associazione ha organizzato degli “aperitivi costituzionali”, ossia degli aperitivi per strada in cui si è letta la norma pre/post riforma (com’è e come sarà la riforma) per far capire alla comunità il problema e il contenuto della riforma: “Questo è un gran risultato dell’avvocatura”.Ha poi precisato.

 

Il compito di relatore del convegno è spettato al costituzionalista dell’università Federico II di Napoli, l’avv. Umberto Ronga, che ha spiegato diligentemente i contenuti della Riforma Costituzionale. In primo luogo, i vari aspetti, su cui va posta l’attenzione oggi, che corrispondono ai quattro quesiti referenziali: 1) Il superamento del bicameralismo perfetto e il nuovo procedimento legislativo; 2) Il nuovo Senato; 3) La riforma del titolo V – la ridefinizione delle competenze regionali – la sorte delle autonomie locali; 4) Le garanzie costituzionali – il Presidente della Repubblica – la Corte Costituzionale – gli strumenti di partecipazione popolare. Un intervento di modifica così ampio non può che porre problemi di coordinamento generale di sistema, con rischi concreti di disfunzioni e anomalie (si andrebbe incontro al cosiddetto “spacchettamento”). In maniera imparziale, Ronga ha poi delucidato i vari punti: risulta chiaro che ciò che cambia è la fiducia al Governo, con la riforma attribuita alla sola Camera; i singoli Senatori, inoltre, a maggioranza assolta, potranno formulare una proposta di legge alla Camera. A seguire, ha inteso che la seconda carica dello Stato sarà il Presidente della Camera, così come ha specificato che i Senatori a vita saranno solo gli ex Presidenti della Repubblica e l’indennità parlamentare verrà data solo ai Deputati. “Forse non tutti sanno che la riforma è stata votata in Parlamento ben 6 volte”, ha puntualizzato ad un certo punto Ronga.  Ha continuato dicendo che il Senato verrà eletto man mano che si rinnoveranno i Consigli Regionali, in quanto la durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali. I decreti legge non potranno più essere convertiti in legge in commissione, ma solo in aula e le Province, con la riforma, non se ne farà più cenno in Costituzione. Il costituzionalista ha concluso affermando che  “Camera dei deputati è titolare Rapporto fiduciario con la sola Camera, la quale esercita la funzione di indirizzo politico, legislativa e di controllo dell’operato del Governo.” La sola Camera, quindi, voterà la fiducia al Governo. Ronga ha risposto a tutti coloro che gli hanno rivolto dei dubbi venuti nel corso del suo lungo, ma efficace, intervento. Questo è lo stesso augurio che si rivolge alla cittadinanza, la quale si deve dimostrare consapevole nel momento in cui andrà a votare il prossimo 4 dicembre. 

 

di Nicola Compagnone

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *