Terra dei fuochi, al via bando contrasto roghi

Napoli – “E’ stato predisposto il bando per attuare le attività più urgenti di contrasto al fenomeno illegale dei roghi di rifiuti sul territorio delle province di Caserta e Napoli interessato dal problema. Pronti a spendere i primi 5 milioni di euro.”

Lo ha detto, esprimendo soddisfazione per la firma dell’apposito decreto, l’assessore all’Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano.

“Diamo così concreta attuazione –ha spiegato l’assessore Romano – agli impegni della Regione contenuti nel Patto firmato in prefettura con i comuni interessati dal problema degli incendi illegali di rifiuti che prevede, appunto, azioni di contrasto ai roghi, anche mediante l’acquisizione di infrastrutture e tecnologie avanzate da assegnare agli operatori impegnati nelle specifiche attività di sorveglianza e anti-incendio. Lo stanziamento dei 5 milioni è solo una delle misure adottate dall’amministrazione regionale per il territorio interessato. Proprio sulla lotta ai roghi dei rifiuti è stata di recente approvata all’unanimità dalla Commissione Ambiente del Consiglio regionale la proposta di legge presentata dalla Giunta Caldoro.

“Il bando è rivolto ai Comuni delle province di Napoli e di Caserta firmatari del Patto che potranno presentare progetti di investimento finalizzati a contrastare il fenomeno dei roghi attraverso l’implementazione di sistemi per il ccontrollo e la tutela ambientale. Le proposte dovranno prevedere interventi per l’acquisizione, l’implementazione/potenziamento di dispositivi per la videosorveglianza e/o interventi di riqualificazione di aree precedentemente interessate da abbandoni e/o roghi di rifiuti già ripulite, finalizzati a prevenire ulteriori fenomeni di abbandono attraverso operazioni di piantumazione o sistemazione a verde, recinzione. Tra le tipologie di azioni di progetto abbiamo voluto inserire con convinzione, considerandole ammissibili, anche le attività di vigilanza sussidiaria svolte per il tramite di associazioni di volontariato, protezione civile e guardie ambientali legalmente riconosciute e operanti sul territorio. E’ un segno concreto che riconosce l’impegno delle associazioni locali, dando valore al sacrificio di tanti cittadini, soprattutto giovani, che quotidianamente denunciano e segnalano le attività illegali. Questa battaglia si può e si deve vincere anche attraverso la collaborazione costruttiva tra le istituzioni e le comunità locali”, ha concluso Romano.

SCHEDA SUL BANDO

BENEFICIARI – I Comuni, singoli o associati, della provincia di Napoli e Caserta firmatari del “Patto per la terra dei fuochi”.

TEMPISTICA DEL PROGETTO – Il progetto dovrà prevedere una durata di gestione almeno triennale. La mancata previsione di tale durata o la previsione di tempi inferiori rendono inammissibile la domanda di finanziamento.

AMMONTARE DEL FINANZIAMENTO –  Per tutti i progetti ammissibili verrà riconosciuta una quota minimale di finanziamento pari a € 30.000,00. Nel caso di associazioni tra più Comuni la quota minimale è moltiplicata per il numero dei Comuni interessati. La quota minimale potrà essere ampliata, in base ai costi stimati del progetto riportati nel relativo quadro economico e ritenuti ammissibili, fino ad un massimo di € 250.000. Lo stanziamento programmato è complessivamente pari a € 5.000.000.

REQUISITI E CARATTERISTICHE DEL PROGETTO – Il progetto proposto a finanziamento, di livello almeno preliminare, dovrà contemplare una o entrambe le seguenti linee di intervento:

1) SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA: Interventi per l’acquisizione, l’implementazione/potenziamento di dispositivi per la videosorveglianza;

2) SISTEMAZIONE/RIQUALIFICAZIONE DI AREE TERRITORIALI: Interventi di riqualificazione di aree precedentemente interessate da abbandoni e/o roghi di rifiuti già ripulite, finalizzati a prevenire ulteriori fenomeni di abbandono attraverso ad es. operazioni di piantumazione o altra sistemazione a verde, recinzione, ecc. Tra le tipologie di azioni di progetto sono considerate ammissibili, altresì, le attività di vigilanza sussidiaria svolte per il tramite di associazioni di volontariato, protezione civile e guardie ambientali legalmente riconosciute e operanti sul territorio, a condizione, tuttavia, che le stesse azioni siano integrative delle linee di intervento e che non superino, come voce di costo del progetto, il 15% del totale.

 

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